giovedì 30 dicembre 2010

Manzo all'olio ed auguri per un buon 2011

Eccomi qua con una ricetta: abbandono il mio animo belligerante per un giorno (in fondo siamo a fine anno e dovremmo buttarci dietro le spalle le cose negative vissute) e voglio pensare solo alla cucina e a rilassarmi.
Domani 31 dicembre lo passerò (a Dio piacendo,spero!) tutto in cucina: devo preparare i cappelletti per il primo dell'anno ( rigorosamente romagnoli, senza carne e solo con ricotta e parmirgiano) e poi mi dedicherò alla cena di capodanno solo per noi due...dopo un mese di rinunce...
Ho in mente tante candele, atmosfera soft e piatti di pesce....fotograferò tutto e poi posterò le ricette...speriamo proprio di poter riuscire ad avere questo 31.12 perfetto e tutto per noi....
Incrociamo le dita...............
Vengo quindi a questa ricetta, realizzata prima della disfatta , che si presta benissimo per una cena importante : è un arrosto squisito, non ne immaginavo la bontà prima di averlo assaggiato, ma la ricetta aveva attirato la mia attenzione ed ho deciso di realizzarla e non me ne sono pentita affatto.
Ingredienti: 1 kg (io700 gr) di cappello del prete o , comunque, un bel pezzo di manzo, 3-4 spicchi di aglio, 50 gr di acciughe (io ne ho usate un pò meno, circa 35 gr), 50 gr di capperi (io sempre 35), olio evo, acqua, pangrattato e parmigiano.
Come vedete gli ingredienti sono pochissimi.
Prendete il vostro pezzo di carne e mettetelo in una pentola alta e stretta, praticamente dovrebbe contenere l'arrosto senza lasciare troppo spazio intorno, e copritelo interamente con acqua, aggiungete un bel bicchiere di olio, gli spicchi di aglio, le acciughe e i capperi.
Fate quindi cuocere a fuoco basso per circa 2 ore e mezza, poi togliere la carne, mantenendola al caldo, e passate la salsa al setaccio o al mixer.
Rimettete la salsa sul fuoco e fatela addensare con il pangrattato ed il parmigiano grattugiato a vostro piacere.
Servite la carne affettata dopo averla rimessa nel suo sugo e scaldata.
Come dicevo la ricetta mi incuriosiva molto ma il sapore mi ha veramente stupito: da rifare senz'altro ad una cena con amici.
Potete servirla accompagnata da purè o da patate arrosto.
Ciao a tutti coloro che passeranno di qua e tanti, tantissimi auguri per uno splendido 2011.

lunedì 27 dicembre 2010

Malasanità: nord e sud, un unico paese di degrado.

Ho detto che sarei ritornata in argomento, ed eccomi qua.
Quello che è successo ed ho visto nell'esperienza ospedaliera non mi va proprio giù, non lo dimentico e devo scriverlo pure qui, dopo essere stata intervistata da un piccolo giornale locale che ha pubblicato due articoli sulle nefandezze del reparto di geriatria di Imola.
Siamo in Emila Romagna, regione ricca e rossa per antonomasia, dove tutto funziona, dove i cittadini sono tutelati...
Sino a che non hai 80 anni.
Da quell'età in poi l'ordine è: fare il minimo indispensabile per il vecchietto, tanto non produce più, non è socialmente utile, è un costo e può andarsene pure al diavolo.
Avevo giò sperimentato un reparto di geriatria, quando morì mio padre: ero ancora ignara, inesperta, fiduciosa, credulona...
Questa volta mi sono detta: orecchie ed occhi aperti, vediamo come gira.
E sono restata in ospedale per 24 ore di fila, per poi passarci tutte le mattine ed i pomeriggi quando non dovevo lavorare.
E' servito.
E' servito per accorgersi che l'attenzione cala appena volti la schiena.
Faccio qualche esempio: secondo giorno, pastiglie dopo colazione n.5; terzo giorno, pastiglie dopo colazione n.4.
Chiedo perchè. La risposta è vaga: sarà cambiata la terapia. Non la ritengo sufficiente e chiedo di controllare il registro clinico: le pastiglie dovevano essere 5, l'infermiere ne aveva "dimenticara" una.
Mattina dopo. le pastiglie sono 6. Come mai? Ce n'è finita pure una che, invece, deve prendere la sera. Ne viene tolta una, ma non sono sicura sia stata tolta quella giusta.
Un pomeriggio: arriva la bustina di cardioaspirina che prende alle 14; il dosaggio deve essere 160 mg, ne arriva una da 75. Chiedo di nuovo. Insistono: devono essere 60 mg, non 160, e loro da 60 non ce l'hanno. 
Insisto di nuovo. la prende da 160 da 6 anni. Controllano il registro: l'1 era "nascosto", dice, dalla riga del registro...
Stessa cosa succede qualche giorno dopo, quando al mio posto c'è la badante, da me avvisata: arriva solo una bustina da 75, e solo dietro insistenza arriva anche l'altra. 
Che poi entrambe facciano 150 e non 160 è una bazzecola.
Mia madre assume un medicinale in gocce per dormire: lo chiedo; c'è solo in pastiglie, non dosabili in maniera adeguata; finisce che devo portarmelo da casa, su autorizzazione del medico.
Stessa cosa per altri due farmaci che lei assume: non ci sono, nè possono essere procurati dalla farmacia dell'ospedale (neppure richiedendoli????): devo portarli da casa se non voglio interrompere la terapia.
Il medico che mi dice che i farmaci non ci sono accenna a Napoli=Imola.
Per non parlare degli esami del sangue mattutini: il prelievo viene fatto dopo la colazione.
E che dire della stanza di fronte alla nostra? Vi è ricoverata una persona affetta da broncopolmonite e con ridotte difese immunitarie, tanto che sia familiari che infermieri devono entrare con la mascherina.
Bene: in questa stanza non funziona il termosifone. Fuori siamo, di mattina, a -3.
Dopo una settimana di ricovero, arriva il tecnico: il termosifone non si può riparare, portano una stufetta.
Se fosse successo a me avrei chiamato la polizia. E fatto una denuncia.
E per ultimo, ma solo per non continuare lo strazio: una paziente viene dimessa; il giorno dopo il figlio torna in reparto: nel foglio di dimissioni hanno indicato che la signora ha avuto un infarto ed è stata operata al cuore.
La signora non ha mai avuto un infarto e tanto meno un'intervento.
Hanno sbagliato paziente.
E qui mi fermo.
Credo sia sufficiente e non necessiti di ulteriori commenti.


sabato 25 dicembre 2010

Proviamo a ricominciare...torta salata ai finocchi.

Oggi è Natale, qua siamo tutti malati, confinati per non attaccarci i microbi...ed io provo a ricominciare il blog.
Non so se avrò costanza, al momento non faccio foto, non ne ho voglia, spero mi ritorni ma adesso è così.
Posso solo postare le ricette che già avevo fotografato, che mi aspettano nella loro cartella...
Devo riordinare le idee, ritrovare la calma, un pò di serenità sperando che le cose si sistemino o, comunque, vadano per il meglio...
La ricetta che posto non è una ricetta natalizia: non avevo preparato nulla in vista del Natale, poichè c'era ancora tempo, quando mia madre si è ammalata, e non pensavo che poi non ne avrei avuto nè il tempo nè la voglia...
Ma non è una ricetta natalizia soprattutto perchè io non sento che oggi è Natale, è un sabato di inverno, nè più nè meno, dove avrei potuto tranquillamente cucinare questa torta salata calda, ricca e gustosa, adatta a riscaldare il corpo e il cuore...
Ingredienti: pasta brisee (la mia, fatta con 300 gr farina, 150 gr burro, mezzo bicchiere abbondante di acqua fredda, un poco di sale), 100 gr o poco più di speck; 2-3 finocchi (dipende se grandi o piccoli), besciamella q.b.; buro, aglio, sale e pepe, un uovo.
Lessate i finocchi tagliati a spicchietti in acqua salata per pochi minuti, poi scolateli e ripassarli in padella con una noce di burro ed uno spicchio di aglio; cuocete per circa 15-20 minuti ed aggiustate di sale e pepe, lasciando poi raffreddare.

Prendete i 2/3 di pasta e stendetela a cerchio, riponendola nella vostra teglia facendone debordare i bordi; pungetela con i rebbi di una forchetta e ricopritela con fettine di speck, lasciandone un poco a parte che farete a pezzettini; mettetevi sopra i finocchi raffreddati, la besciamella e cospargete con i pezzetti di speck rimasti.
Stendete la restante pasta formando un cerchio che sistemerete sopra il ripieno richidendone i bordi con la pasta debordante; fate dei tagli sulla superficie e spennellatela con l'uovo sbattuto; mettete in forno caldo a 200° e cuocete per 35-40 minuti sino a che sarà ben dorata.
Questa è la fetta: l'abbiamo tagliata ancora caldissima, per cui la besciamella era un poco lenta, ma comunque molto buona.
Ciao; tornerò con altri commenti sull'avventura ospedaliera, purtroppo di malasanità.

domenica 19 dicembre 2010

4 storie...

Non voglio dimenticare alcune persone che ho conosciuto in questa esperienza ospedaliera nel reparto di geriatria, per cui voglio lasciare qui una nota su di loro e sulle prove che la vita ci costringe a sopportare per poi arrivare, inevitabilmente, alla fine...
Mia madre era in una stanza per 4 persone trasformata in stanza da 5, ove un armadietto per riporre le cose era stato diviso in due per poter servire un letto in più.
Si vivono esperienze di umanità toccante e si conoscono dei pezzi di vita che fanno intenerire il cuore e l'anima; vorresti salvare tutti, ma non puoi fare nulla...e ciò ti crea un senso di frustrazione disarmante.
Davanti al letto di mia madre c'è Elvira, uno scricciolo di 95 anni, anche lei con la polmonite, sorda, quasi cieca completamente, cardiopatica e diabetica, ma con una volontà ferrea e con tutte le sue forze rivolte alla guarigione; assistita durante tutto il giorno dalla figlia, arriva all'ultima notte prima della dimissione tranquilla, le tolgono persino il catetere e viene messa a dormire. Elvira ha paura di disturbare, di bagnare il letto: per questo trattiene la pipì senza farla neppure nel pannolone, sino a che si sente male e crede di morire. Tutto viene risolto con un nuovo catetere volante e fortunatamente il giorno dopo può tornare alla sua casa ed al suo gatto. Elvira è comunque una donna fortunata: è amata dalle figlie e può contare su di loro; la morte non la coglierà sola.
A fianco di Elvira c'è Norma: non ne conosco l'età, viene portata da una casa di riposo , non parla , non si muove, dorme a bocca aperta; il giorno successivo si riprende: le era stato dato da mangiare del cotechino che le aveva provocato una indigestione ed abbassamento di pressione con squilibrio dei parametri vitali. Norma ricomincia a parlare, benchè si faccia fatica a capire cosa dice, ma , per la sua malattia, che non conosco, non può alzarsi; Norma non si è mai sposata e c'è solo un nipote che viene a darle da mangiare a mezzogiorno e sera, lei non è in grado di alimentarsi da sola; è una donna imponente, con tanti capelli alti sulla testa che formano quasi una criniera da leonessa; quando sta meglio si guarda in giro e capisce di non essere più nel suo ambiente dove, pare di capire, vuole tornare, ed infatti dopo 8 giorni viene riportata nella casa di riposo.
I suoi giorni trascorreranno tutti uguali sino alla fine...senza amore intorno.
Accanto alla finesta sta Argentina: secca secca, lunga lunga, 98 anni, sorda ma pienamente autosuficiente e con una voce "argentina" in ogni senso: si arrabbia urlando con gli infermieri perchè le vogliono mettere il pannolone di notte (è più facile lasciarli per 6-7 ore con un pannolone piuttosto che essere chiamati perche vogliono la padella), dice che la padella se la mette da sola, che lei è capace....ma niente da fare, finisce con il pannolo e piano piano si abbandona all'inerzia, perde la sua verve e chiede alla nipote (anche lei non si è mai sposata e viveva da sola nella propria casa, prima di finire intossicata dai farmaci prescritti da un'altro ospedale e ricoverata qua per disintossicarsi) di trovarle un posto in una casa di riposo., non se la sente più di vivere sola. Lei vorrebbe andare nell'ospizio del suo paese, dove le sue amiche superstiti possono andare a trovarla, ma si trova 25esima in classifica e non ci sono speranze...neppure nelle case di Imola trova posto e viene quindi spostata nel reparto di lunga degenza, dove ne perdo le tracce...probabilmente sarà ancora lì a languire giorno per giorno...
L'ultima vicino a mia madre si chiama anche lei Norma, ha 86 anni, non si alza dal letto, parla ma non sempre è lucida: il secondo giorno di ricovero si chiede come mai tutte queste persone siano andate a casa sua; non che le dispiaccia, perchè la casa è grande, ma non capisce...Alla domanda: ma riconosci i tuoi mobili? lei dice certamente. E' la madre di un medico primario che lavora in un'altro reparto dello stesso ospedale: a darle da mangiare ci sono, però, spesso i volontari ospedalieri, il figlio qualche volta perchè, si giustifica (con sè stesso o ai nostri occhi?), lui lavora... (io ho usufruito di tutti i permessi disponibili e di mezze giornate di ferie, alternandomi con la badante, quando dovevo per forza andare al lavoro). Parla spesso con le infermiere, lei, che ha fatto per tutta la vita l'ostetrica e dice loro che sono angeli, le ringrazia per il bicchiere di acqua che le porgono...E' una donna sola, ha bisogno di affetto, vicinanza, glielo si legge negli occhi, ma lei non chiede, sopporta con pazienza tutto e resta immobile nel suo letto...Probabilmente anche lei verrà portata in lungo degenza...
4 donne, 4 vite vissute, l'attesa della morte, che, prima di brandirci, ci toglie anche ogni dignità.
Dov'è Dio?



sabato 18 dicembre 2010

Ritorno

Siamo rientrate dall'ospedale ma la situazione non è ancora completamente risolta nè stabile...
Ringrazio tutte voi per gli auguri...speriamo vada meglio...
Chissà, forse mi verrà voglia di postare qualche ricetta già fatta e fotografata...adesso foto non ne riesco a fare...
Ciao.

lunedì 6 dicembre 2010

Sospensione

Mamma in ospedale con la polmonite. Il blog si ferma in attesa della sperata guarigione.
Gli anni sono tanti, ma io voglio sperare.

venerdì 3 dicembre 2010

Ricetta d'autore: baccalà gratinato di Sergio Mei

Questa ricetta è divina.
Io non conoscevo Sergio Mei; ho acquistato l'ultimo numero di A Tavola e vi è un breve cenno allo chef ed al suo nuovo libro, con 4 ricette realizzate e pubblicate sulla rivista.
Le ricette sono bellissime e per occasioni importanti.
Io ho realizzato questa e, al primo assaggio, un mondo di delizia mi si è sciolto sulla lingua e giù giù sino allo stomaco...non avrei mai smesso di mangiarlo, anche se sono stata comunque morigerata perchè le calorie sono tante...ma una volta vale assolutamente la pena provarla!
Spero non me ne voglia se la trascrivo (ma è pubblicata per cui non dovrebbero esserci problemi di sorta...)
La ricetta prevedeva anche una polenta particolare, raffreddata e poi rosolata sulla piastra: io l'ho omessa, ma il piatto sicuramente non ne perde.
Ingredienti per 4 persone (per me un poco scarso, ma se c'e' anche la polenta, probabilmente no): per il baccalà: 400 gr baccalà già pulito e dissalato, 50 gr scalogno, 20 gr olio evo, 2 gr aglio pulito e tagliato a fettine, 5 gr acciughe sott'olio, 50 gr vino Pinot bianco il mio non era proprio Pinot...), 200 gr latte intero, 200 gr panna fresca, noce moscata grattugiata, pepe nero; per la gratinatura del baccalà: 20 gr parmigiano reggiano (lui dice: stagionato 16-18 mesi) grattugiato, 10 gr burro a fiocchetti; 2 gr erba cipollina tritata.
Tagliate a listarelle fini lo scalogno e mettetelo in una casseruola (che possa andare in forno) con l'olio facendoli appassire; aggiungete il baccalà sfogliato (io qui non ho capito bene cosa intendeva: ho tolto tutta la pelle, le spine residue e poi l'ho fatto a pezzettoni) e le acciughe a filettini, insaporite con la noce moscata e il pepe.
Bagnate quindi il tutto con il vino, il latte e la panna e cuocete a fuoco basso per circa 10-12 minuti, poi mettete in forno a 170° fino a quando il latte e la panna si asciugano (non ho calcolato i tempi, ma ci vuole abbastanza).
Una volta pronto, toglietelo dalla casseruola e mettetelo in una pirofila imburrata (dice monoporzione: io ho usato una teglietta piccola), cospargetelo con il parmigiano grattugiato ed i fiocchetti di burro e fatelo gratinare in forno fino a doratura.
Servire spolverato di erba cipollina tritata ( io ne avevo poca...gli ultimi resti della mia piantina in vaso).
Veramente spettacolare....si scioglie in bocca....
Credo proprio che il prossimo libro di cucina che acquisterò sarà quello di Sergio Mei.
Per chi leggerà questo post: questa non  potete non provarla, veramente, che il baccalà vi piaccia o no!
Notte!

mercoledì 1 dicembre 2010

Crema ceci e finocchiona

La luce è finalmente tornata in ufficio...forse era meglio restare al buio per non vedere la mole di lavoro... :-)
Ho visto il film Julie & Julia: che carino!
Io non mi metterei mai in una impresa titanica come quella!!!! Però capisco cosa possa spingere una persona ad una simil competizione come quella e mi è piaciuto molto il fatto che lei abbia iniziato il blog senza attendersi niente dagli altri, senza vedere chi la seguiva...
Effettivamente così dovrebbe essere: scrivere per noi stessi, lasciare le nostre ricette come segno di ciò che ci piace fare, come ricettario online...se poi i commenti vengono, se la gente legge ed apprezza, ben venga, certo fa piacere...ma il piacere deve essere soprattutto quello di lasciare in queste pagine virtuali le nostre creazioni proprio per il puro piacere che ci dà il realizzarle...
Ho usato troppo la parola piacere: ho intenzione di lasciarla, non correggere...è ciò che il mio pensiero mi ha dettato ed è ciò che è stato impresso nella pagina....Qui tutto è libero, quindi libertà pure ad uno stile non proprio da "scuola"!
Ed ora veniamo alla ricetta: due settimane fa ho comprato delle cocottine carine carine a forma di cuore e non le avevo ancora utilizzate...ho pensato quindi di fare una cremina, una vellutata accompagnata da qualcosa di salato...quindi mi è venuta in mente questa crrema di ceci con l'aggiunta della finocchiona, tipico salume toscano profumatissimo e squisito!
Ingredienti per 2 persone: 200 gr ceci, brodo vegetale, alloro, olio, sale e finocchiona a piacere.
La ricetta è semplicissima: mettete a bagno la sera prima i ceci, poi sciacquateli per bene e metteteli in una pentola con abbondante acqua fredda e 2 foglie di alloro, lasciandoli cuocere per almeno 2 ore o sino a che si saranno bene ammorbiditi.
Quando saranno ormai cotti bagnateli con brodo vegetale e lasciate stringere ancora; salate e frullate con il minipiner o a crema fine oppure un poco più granulosa.
Versate nelle cocotte, spezzettate la finocchiona e mettetela sopra, un giro di olio ed il gioco è fatto!
Visione più ravvicinata
La crema di ceci non snaglia mai!
p.s.: errata corrige: non sbaglia mai!



domenica 28 novembre 2010

Dolce nei bicchieri...ligth

E' un bicchiere dolce, ma nello stesso tempo leggero...si mescola l'aspro della mela con lo yogurth ed il dolce del crumble...a me è piaciuto molto...più dei dolci dolci che spesso si fanno.
La ricetta viene dalla Cucina del corriere di dicembre.
Ingredienti per 2 bicchieri grandi o 4 piccoli (io non ho quelli piccoli, quindi di necessità virtù...): 3 mele, un vasetto di yogurth magro, 60 gr farina, 40 gr burro, 40 gr zucchero, 2 cucchiai miele acacia (io ho usato miele di castagno...cioè quello che forniva la mia dispensa!), 1 bacello di vaniglia, succo di 1/2 limone.
Per prima cosa si prepara il crumble impastando in una ciotola la farina, il burro a pezzetti e lo zucchero sino ad ottenere un composto a briciole, che si metterà in forno, steso su una teglietta, a 180° per 20 minuti (mettetelo bene steso, altrimenti tende ad attaccarsi e dopo si deve risbriciolare!).
Si amalgama quindi a bagnomaria il succo di limone ed il miele e lo si versa in una casseruola dove metterete anche le mele sbucciate e tagliate a dadini ed i semini del bacello di vaniglia: fate cuocere il tutto a fiamma bassa per 20 minuti, aggiungendo poca acqua se serve.
Una volta cotte le mele, le si frulla con il minipiner per ottenere una crema e si compongono i bicchierini: mettere per primo uno strato di crumble, poi la crema di mele, sopra questa lo yogurth e per finire altre briciole di crumble.
Delizioso...accompagnato con un bel vin santo...slurp!!!


sabato 27 novembre 2010

Cannelloni ricotta, spinaci e pinoli

Vado di fretta e posto questa teglia di cannelloni senza commenti: si commentano da soli :-)....
Ingredienti per 4/5 persone: 200 gr farina, 3 uova, 500 gr spinaci, 250 gr ricotta. 80 gr parmigiano, 30 gr formaggio brie, 30 gr pinoli tostati, 3 dl besciamella, burro, sale.
La ricetta segue quella pubblicata sulla Cucina del Corriere di novembre, ma ho aumentato la besciamela (era 1 dl), in modo da ricoprire il tutto ed ho omesso la salsa di pomodoro (ne prevedeva 2 dl).
Fate la sfoglia con farina e 2 uova, lasciatela riposare mezz'oretta, poi tiratela con la macchinetta e ricavatene dei rettangoli di cm 10x15, che lesserete in acqua bollente salata per 1/2 minuti e poi raffredderete in acqua e ghiaccio (come si fa in genere per le lasagne), mettendoli ad asciugare su un telo da cucina.
Pulite gli spinaci e cuoceteli coperti con poca acqua, salandoli leggermente, per circa 5 minuti, poi scolateli, strizzateli e tritateli.
Incorporate quindi gli spinaci alla ricotta, aggiungere 40 gr di parmigiano grattugiato, il brie fatto a pezzetti, i pinoli, l'uovo rimasto e salate.
Mettete quindi sopra ogni rettangolo di pasta una striscia di ripieno ed arrotolate formando il cannellone.
Ungete quindi con il burro una teglia, disponetevi i cannelloni uno accanto all'altro e ricopriteli con la besciamella, a cui avrete aggiunto il restante parmigiano, dopo averla leggermente scaldata.
Siete quindi pronte per mettere in forno preriscaldato a 180° per circa 40 minuti, sino a formare una bella crosticina dorata.
Eccovi il cannellone singolo
Boni boni! Buon appetito e buon fine settimana.


mercoledì 24 novembre 2010

Trofie con cavoletti di bruxelles e capesante...in attesa della luce

Ancora niente luce :-((((((((((...illuminiamoci d'immenso con  questa ricetta....va da sè che se lunedì sarò ancora al buio mi rifiuterò di restare in ufficio....
La ricetta viene da A Tavola di novembre, ho solo sostituito le trofie alle orecchiette
Ingredienti x 4 persone: 350 gr trofie, 8 capesante, 8 cavoletti di bruxelles, 1 spicchio di aglio, 1 filetto di acciuga, 1 peperoncino fresco (io avevo solo quello in polvere), olio evo , sale e pepe.
Tagliate le capesante (solo le noci, dice la ricetta, ma da me non si butta niente quindi ho messo anche i coralli) a fettine di circa 3 mm di spessore, salatele e pepatele e tenetele in frigorifero a marinare per circa 20 minuti.
Tagliate la base dei cavoletti per fare sì che si stacchino le foglie esterne che laverete ed asciugherete; tenetene abbastanza; con i restanti fate un contornino: io ho fatto così...poi posterò anche quello.
Scaldate un poco di olio e dorate le capesante da entrambi i lati; toglietele e rimettete nella stessa padella un altro poco di olio e le foglie dei cavoletti facendole saltare per qualche minuto a fuoco vivo (io le ho fatte intenerire un poco), poi toglietele.
A questo punto fate sciogliere nella padella l'acciuga, con il peperoncino a piacere e lo spicchio d'aglio intero  un pò schiacciato (la  ricetta diceva in camicia: io l'ho scamiciato perchè l'aglio mi piace e fa bene...); mettere anche le capesante e le foglie di broccoletti facendo insaporire per pochi minuti tutto il sugo insieme.
Fate cuocere la pasta e poi saltatela in padella con il sugo per pochi minuti.
Piattino gustoso.
Buonanotte dal topo d'ufficio....

lunedì 22 novembre 2010

Cheesecake al ciccolato e caffè

Buona serata e buon inizio settimana...sorvoliamo sul mio inizio, altrimenti rischio di essere banale e dire sempre le stesse cose...Vi dico solo che per giunta, da oggi, lavoro al buio, con una lampadina da tavolo (mia) perchè la lampada presente nel mio ufficio si è fulminata e, per sostituirla, devono venire da Torino o Milano...non so bene ma, secondo me, da TROPPO lontano per una semplice lampadina, alogena o no...
Quindi, in attesa che "FIAT LUX" di nuovo, consoliamoci con questa torta...
E' il mio primo cheesecake, se si eccettua la torta di robiola, fatta diverse volte e con grande successo, ma di cui non ho foto (non avevo ancora la mania foto/cibo), e, sì , è buono....ma...credevo di meglio....
La ricetta viene dal blog di Imma Dolci a go go , ma, onestamente non somiglia alla sua e non capisco molto perchè, dato che io ho variato praticamente solo la base....
La mia è risultata molto asciutta (tenuta troppo nel forno spento???) e si notano i pezzi di cioccolato all'interno (vedasi la fetta) e non sembra una cheeesecake...se faccio i paragoni con la torta di robiola...che, del resto, è l'unico cheesecake da me assaggiato e fatto...
Poi la ricopertura è seccata e non ha certo l'aspetto morbidoso di quella di Imma...
Va beh, comunque il sapore è buono, molto cioccolatoso e sicuramente piace a chi ama molto il cioccolato!
Ingredienti (tra parentesi le mie variazioni): per la base : 100 gr biscotti secchi (io ho usato savoiardi. - secchi-..non avevo i biscotti !!), 50 gr colomba (usato 4 biscotti caserecci morbidi), 100 gr burro; per la crema: 200 gr philadelphia (io usato quella allo yogurth), 200 gr ricotta, 3 uova, 100 gr zucchero di canna, 1 tazzina di caffè, 1 cucchiaino di bicarbonato, 1 cucchiaio di maizena, un pizzico di sale, 100 gr cioccolato fondente; per la glassa: 200 gr cioccolato fondente (io 150), 30 gr burro, 30 ml panna. Decorato con riccioli di cioccolato bianco e nero.
Si parte sciogliendo il burro, sbriciolando i biscotti e mescolando i due ingredienti, che verranno posizionati sul fondo della tortiera, ricoperto di carta forno, in modo da formare la base del dolce; poi in frigo a rassodare.
Mescolare con la frusta i formaggi, le uova, il caffè, la maizena setacciata con il bicarbonato, lo zucchero ed il cioccoltao tritato; si versa il tutto sulla base di biscotto e si cuoce in forno preriscaldato a 170° per 35/40 minuti.
A cottura ultimata si lascia raffreddare per circa mezz'ora nel forno spento e semiaperto, poi si toglie e quando è freddo si mette in frigorifero per 2-3 ore.
La grassa si prepara sciogliendo il cioccolato nel burro e nella panna, lo si lascia raffreddare e lo si versa sul dolce rimettendolo in frigorifero per altre due ore.
Questa è la fetta
Allora: secondo me è troppo cotta; buona, certo, ma troppo cotta....La glassa , poi, si è solidificata e tendeva a staccarsi un poco dalla torta.....ma cosa ho sbagliato?????
Qualcuna di voi sa darmi una risposta?
La prossima volta faccio una mousse, mi verrà morbidosa???
Notte!



sabato 20 novembre 2010

Crumble di mele

Ed ecco un'altra ricetta con le mele...la stagione invernale non ci regala i frutti succosi e freschi dell'estate ma le mele possono essere utilizzate in così tanti modi che non ci fanno rimpiangere la mancanza delle altre varietà.
Non avevo mai fatto un crumble: mi è piaciuto molto, e la ricetta non contine nemmeno tanto burro da essere iper calorica...
Ingredienti per 4 persone: 4 mele, 60 gr farina, 40 gr burro, 40 gr zucchero, 1 limone.
Il procedimento è semplicissimo: tagliate le mele a quadretti, dopo averle sbucciate, ed irroratele bene con il succo di limone.
Tagliate a dadini piccoli il burro freddoe lavoratelo con la farina e lo zucchero, sino ad ottenere un composto a briciole.
Mettele le mele in una pirofila da forno e cospargete sopra le briciole di burro; infornate in forno caldo a 180° per circa 30 minuti (il mio forno non è eccezionale e, per fare sopra la crosticina, ho dovuto lasciarle un altro poco sotto il grill).
Sicuramente da rifare.
Buon sabato a tutti!

venerdì 19 novembre 2010

Fettina di lonza alla senape di digione

Sarebbe da dire buonanotte e non buonasera, data l'ora, ma, del resto, questo è il tempo che mi ritrovo...
Dopo un corso a Milano, uno stress che ha superato il livello di guardia, una tachicardia notturna che non mi fa dormire (fra una settimana facciamo pure visita cardiologica...tanto per verificare tutto...), voglio cercare di mettere qualcosa per non lasciare il blog vuoto per tanti giorni, perchè mi dispiace non esserci e non  leggervi...
Mi sono comunque organizzata un fine settimana culinario, anche se la stanchezza non mi rende lucida neppure nello scegliere le ricette...che poi ne dovrei cercare di nuove perchè prima di Natale vorrei fare non una ma ben due cene con amici e...mica posso fare sempre le stesse cose!!!
Quindi mi dovrei mettere alla ricerca di ricette nuove, sfiziosette...ma non ho voglia neppure di fare quello!!!!!!!!!
Certo che è proprio vero che lo stess uccide!!!
Ok ,allora, bando alle ciance ed ecco una ricetta super-veloce e gustosissima , trovata sull'ultimo numero della Cucina del corriere:

Ing. per due. 2 belle fettine di lonza (dal tanto che ci sono piaciute ne avremmo volentieri fatto il bis), senape di digione un cucchiaio, pangrattato, burro,  qualche foglia di salvia.
Battete un poco le fettine per assottigliarle, pennellatele con la senape e impanatele per bene con il pangrattato; scaldate il burro con le foglie di salvia e cuocete le fette di carne per circa 4 minuti per lato, facendole ben dorare.
La carne resta tenerissima; io non le ho neppure salate, ma se preferite fatelo a fine cottura.
Buone buone.

martedì 16 novembre 2010

Insalata di seppie, rucola e pinoli

No comment...domani e dopodomani a Milano...quindi niente tempo...
Lascio il "ricordo" di me stessa :-))) con questa ricettina, non mia ma di Pippi del blog Io...così come sono...
Ingr. per 4: 500 gr seppioline, 4 filetti di acciuga sott'olio, scorza e succo di un limone 8più un altro poco di succo da emulsionare con l'olio),2 spicchi di aglio, 70 gr rucola, 30 gr pinoli tostati, prezzemolo, olio evo (io ho omesso 50 gr. di scaglie di parmigiano, presenti nella ricetta originale).
Mettete le seppioline in un contenitore con olio (due cucchiai), le acciughe, il limone (scorza e succo), l'aglio schiacciato, mescolate bene e coprite, quindi fate macerare in frigo per un'ora e più.
Ponete le seppie, ben scolate, a cuocere in una vaporiera, dove avrete steso delle foglie di insalata (io avevo messo della rucola, visto che ne avevo in abbondanza) e cuocerle sino a che diventano morbide, quindi tagliarle a striscie e condirle con la rucola, i pinoli tostati, il prezzemolo tritato ed un'emulsione di olio e limone.
Buon appetito e grazie a Pippi!



domenica 14 novembre 2010

Lonza ai funghi e...ricordi

Ci ho pensato parecchio, prima di decidermi se partecipare al contest di Basilico, malva & cerfoglio: Sapore di ricordi...poi ho deciso di sì ed eccomi a raccontare...
C'era una volta una bambina di 5/6 anni che non voleva assolutamente mangiare...le piaceva solo disegnare e sfogliare le riviste che le clienti della mamma sarta le portavano perchè sapevano che a lei piacevano tanto...
Se ne stava, quindi, sotto la grande tavola di legno, dove sopra la mamma tagliava le stoffe e cuciva, seduta nello sgabellino poggiapiedi, a guardare le foto e fantasticare....
Ma quando era ora di mangiare era un supplizio: si rifuitava di uscire dal suo nascondiglio, di assaggiare carne e verdure...mangiava solo la pasta (e questo è rimasto...).
Poichè la mamma voleva che nei suo 20 chili ci finisse anche un pò di ciccia, le preparava una piccola fettina di carne, semplice semplice, cotta nella padellina e gliela infilzava in una forchetta lasciandola libera di andarsene in giro dove voleva, purchè mangiasse la fettina di carne.
E la bambina, quando era estate, andava fuori a sbonconcellare, girovagando attorno casa, a guardare gli uccellini e gli animali da cortile...
Un giorno, con la sua fettina nella forchetta, la bimba finisce tra le galline che zampettano libere e decide di dare un pò fastidio , muovendo la forchetta a mò di spada e scacciandole per sparpagliarle in giro...
Ma non si è resa conto che lì c'è anche il gallo, tutto bello tronfio e pomposo, che, indispettito dal clamore, si inalbera tutto e parte alla carica della bimba, che, per la paura delle beccate incipienti, scappa a gambe levate lasciando forchetta e fettina in pasto alle galline!!!!
La carne poi ha iniziato a mangiarla, ma ha deciso di lasciare in pace galli e galline!
La ricetta che lascio in questo ricordo non è proprio una semplice fettina ma un delizioso arrosto di lonza farcito con una cremina di funghi...
 Ingr. per circa 4 persone: una lonza di maiale di circa 700 gr, 2 spicchi di aglio, rametto di rosmarino, 300/400 gr funghi porcini, latte, olio, sale e pepe.
Il procedimento è semplicissimo: si scalda l'olio in una casseruola dai bordi alti, che possa contenere la lonza ed il latte che vi verseremo, si mette la carne, salata e pepata, e la si fa dorare bene da tutte le parti, compresi i lati corti, in modo da sigillarla bene affinchè i suoi succhi restino all'interno.
Quando è rosolata si aggiunge l'aglio tritato (oppure intero da togliere, se non volete un sapore troppo intenso) ed il rosmarino, si fa cuocere ancora per un paio di minuti e poi si aggiunge il latte sino a coprire quasi interamente il pezzo di carne, e si lascia cuocere coperta per circa un'ora, abbondante, anche un'ora e mezza , purchè il sughetto che si sarà formato non si secchi troppo e rischi di bruciare.
Circa 20/15 minuti prima della fine della cottura si mettono i funghi porcini puliti e ridotti a pezzi e li si porta a cottura (potete inserirne anche un pò sin dall'inizio, si sfalderanno e daranno un sapore più deciso).
Al termine si toglie l'arrosto e lo si avvolge nella carta alluminio per mantenere il calore e per far sì che i liquidi si riespandano nella carne e questa resti tenera al taglio, senza spezzarsi.
Si frulla quindi il sughetto in maniera grossolana, si taglia la carne e la si accompagna con la cremina.
Una vera delizia!

sabato 13 novembre 2010

Oggi antipasto: capesante su crema di cavolfiore e pinoli tostati

Buon sabato, buon w.e., buon riposo! Sto preparando una torta/ciambellone da portare questa sera ad una cena tra amici e mi siedo davanti al pc per postare questo antipastino, fatto lo scorso sabato, delicato e sfizioso...beninteso vi deve piacere il cavolfiore!!!
Per 2 persone: 4 capesante, un piccolo cavolfiore, aceto, olio, sale, pepe, pinoli a piacere.
Fate cuocere a vapore le cimette di cavolfiore (a vapore mantengono di più il loro sapore intenso) e, quando sono belle morbide, le frullate al minipiner con un goccio di aceto di vino bianco, olio, sale e pepe (assaggiate il gusto). 
Tostate in un padellino i pinoli e tritateli grossolanamente.
Scottate le capesante da entrambi i lati e salatele.
Disponete nei piatti una base di crema di cavolfiore, ponetevi sopra le capesante e cospargete con i pinoli tritati ed un filo di buon olio evo profumato e, se vi piace, un'altro poco di pepe.
Vado a vedere la ciambella!
P.S: e che ne dite di partecipare al 1° blogcandy di Aria in Cucina? Ecco il banner ! La bella alzatina che vede nella foto è il regalo che Aria farà alla vincitrice! carinissimo il suo blog ed il suo pensiero!

mercoledì 10 novembre 2010

Mercoledì 10 novembre: Metti un finocchio a cena...invito a cena per Mr ,B.

Eccomi: sono le 23.30, ho letto dell'iniziativa, non ho nessuna ricetta con l'ingrediente incriminato, ma non posso, assolutamente non posso, non apporre un post su questa iniziativa, che potrete leggere compiutamente qui
Odio ogni forma di discriminazione.
Sono a favore dell'assoluta libertà di pensiero, parole e di azioni, sino a che queste non ledano la libertà degli altri o non nuocciano alla vita stessa.
E ciò a cui ha fatto riferimento Mr B (beh, il riferirsi a lui come Mr è sin troppo buono) non lede nessuno, non ferisce, non uccide, non infanga.
Il signore in argomento ha espresso non una frase infelice, ma un pensiero improponibile  per chiunque ma, soprattutto, per un capo di governo di una Nazione del XXI secolo.
Io non la accetto e mi vergogno di essere rappresentata agli occhi del mondo da Mr.B.
Dovevo quindi essere qui ed esporre il mio disappunto, insieme a quello di tanti blog.


Gli spiedini di pesce spada di Simone Rugiati

Eccomi qua, di ritorno da una trasferta lavorativa a Verona, stanca ma contenta: i veneti sono persone estremamente pacate e gentili, niente a che spartire con i sanguigni romagnoli che, per un nonnulla ti mandano a quel paese, usando epiteti molto crudi...
Ero solo un pò preoccupata per l'acqua, verso sera ha infatti ricominciato a piovere abbastanza copiosamente e, logicamente, con tre ombrelli in auto, e l'auto nel parcheggio, io ero senza, piena di valigette con pc portatile, pratiche cartacee ed immancabile borsetta strapiena; ho quindi approfittato di un passaggio di ombrellino con una collega che, gentilmente, mi ha accompagnato al parcheggio.
Poi, come è naturale, benchè fornita di navigatore, ho sbagliato strada, lui ha ricalcolato, io sono entrata nel panico, il cruscotto mi ha segnalato un'anomalia sconosciuta (l'auto era quella di G e non la mia, quindi non so cosa significhino i segni nel suo scruscotto) mi sono fermata, ho spento l'auto, pregando che la spia non si riaccendesse ed infatti, miracolo!, non si è riaccesa, ho ritrovato la via ed ho finalmente imboccato l'autostrada per il ritorno!
Quidi ora sono qui al calduccio, quasi pronta per anddare sotto le coperte, ma con una ricetta da lasciare, a coronamento di questa giornata!
La ricetta viene dal libro Il gusto di sedurre di Simone Rugiati, io ho omesso i pomodotini, il timo, ho cotto sulla piastra ed ho ridotto un poco le dosi delle spezie, ma sono venuti eccezionali comunque tanto che sono piaciuti molto a G, che odia il pesce spada!

Ingredienti (come da ricetta originale, per 4 persone): 800 gr filetto di pesce spada in tranci, 24 pomodorini ciliegini, 1 peperone giallo, 2 gambi di sedano, 1 mazzetto di prezzemolo, 3 spicchi di aglio, 20 mandorle sgusciate, 1 cucchiaino di timo ed uno di origano secchi per ogni spiedino, 200 ml di vino bianco secco, 10 cucchiai di olio evo, sale e pepe.
Tritate grossolanamente l'aglio, il prezzemolo (solo le foglie) e le mandorle e mettete tutto in una ciotola con l'olio, il vino, il timo, l'orignano ed il sale (io non ho abbondato con quest'ultimo, visto che già vi erano altre spezie).
Tagliate il pesce in bocconcini possibilmente di uguali dimensioni (i miei non lo erano...si vede dalle foto!), tagliate a metà i pomodorini (io non li avevo) e tagliate a pezzi pure il peperone ed il sedano, ben puliti.
Iniziate quindi a comporre gli spiedini (se li avete di legno, metteteli prima a bagno in acqua, così non bruceranno sulla piastra) alternando pesce , pomodorini, peperone e sedano, insaporire con un poco di sale e pepe e spennellateli ben bene con la marinata, lasciandoli poi riposare coperti in frigorifero per almeno un'ora (io li ho spennellati, poi, visto che la marinata era rimasta, l'ho versata sugli spiedini e li ho messi in frigo, dove li ho tenuti anche più dell'ora prevista).
Metteteli quindi sulla piastra ( o sulla griglia, sulla quale metterete un foglio di alluminio) e cuoceteli , rigirandoli da tutti i lati, per almeno 6 minuti o, comunque, sino a che vedrete la carne cotta.
Sono una libdine...Simone Rugiati non sbaglia!




lunedì 8 novembre 2010

Broccoli e cavolfiori gratinati

Lascio una ricettina veloce: io di tempo non ne ho più.....neppure per commentare....Poi oggi è lunedì e quindi...gira storta!!!!
La ricetta viene dalla Cucina del corriere di novembre, un pò modificata:
Ingredienti per 2/3 persone: 450 gr cimette cavolfiore, 300 gr cimette broccoli, 80 gr speck a cubetti, 40 gr pecorino fresco, 15 gr farina, 10 gr burro, 2 dl latte, sale.
Lessate separatamente le cimette di cavolfiore ed i broccoletti per 8 e 6 minuti rispettivamente; fate una besciamella sciogliendo il burro, aggiungendovi la farina e fatela cuocere un pò, poi aggiungete il latte a filo e cuocete mescolando, facendo sobbollire per 10 minuti, poi spegnete ed aggiungete il pecorino fresco grattugiato, mescolando per farlo fondere.
Ungete quindi una pirofila e mettetevi le verdure, salate appena appena, lo speck, di cui ne avrete tritato la metà , in modo da cospargerlo un poco ovunque, e versate sopra la salsina preparata.
Mettete in forno preriscaldato a 180° per circa 20 minuti facendo gratinare.
Gustosissimo: io sono un'amante di cavoli e broccoli, ma così possono piacere a tutti!
Buon inizio settimana...meglio del mio!!!!



venerdì 5 novembre 2010

Torta ricotta, pere, cioccolato e mandorle

Sono qua sono qua...finito il lavoro, fatta la spesa per la settimana, in attesa di cena (stasera pizza da asporto, rigorosamente nel segno del relax!), faccio il mio giretto perlustrativo su internet e decido di mettere, veloce veloce, questa ricetta, senza troppi commenti (è un periodo che non ho voglia di dilungarmi...sarà il tempo grigio che mi è entrato già dentro e mi scava nelle ossa con la sua umidità strisciante, e che sussurra ad ogni dove: arriva l'inverno, dimenticati del sole, copriti sino alle orecchie, porta l'ombrello, rabbrividisci!!!! Orrore!!!)
Ecco la prima foto
Ingredienti: 2 pere belle sode, 2 uova, 250 gr farina, 160 gr zucchero, 160 gr ricotta, succo di un limone, 1/2 bustina di lievito, 1 bicchiere di latte, uvetta a piacere, rum (o a ltro liquore dove ammollare l'uvetta), scaglie o gocce di cioccolato a piacere, mandorle a piacere, zucchero a velo.
Da ciò che ho scritto si capisce che è una torta " a piacere"...!
Si inizia: riducete le pere a pezzetti, logicamente senza buccia e torsolo, e mettetele in una terrina irrorate con il succo di limone.
Sbattete le uova con lo zucchero per bene (diventano belle bianche; montatele bene, così si riesce a ridurre il lievito) ed aggiungete la ricotta, la farina setacciata con il lievito alternandola al latte, ottenendo un composto cremoso (non deve essere, però, troppo liquido).
Aggiungete anche le pere, l'uvetta ammollata per mezz'ora nel rum ed il cioccolato a piacere (io uso le barrette maxi di fondente che spezzetto con il coltello).
Versate quindi nella tortiera imburrata ed infarinata, e mettete sopra le mandorle ed un poco di zucchero semolato o anche di zucchero di canna; ponete in forno preriscaldato a 180° (io ho meso a 174° , secondo me le torte vengono meglio, ma si allungano un poco i tempi) per circa 40 minuti (fate la prova stecchino).
Ecco la foto dell'interno
e non poteva mancare una foto della fetta...a questa torta avevo fatto un vero book fotografico, tanto mi era piaciuta!!!
Per Sabrina (lei sa a chi mi rivolgo): fai anche questa, vedrai come finisce in fretta ed è facile come la torta di mele! Beninteso: non usare il forno ventilato!
Ed eccomi qua a partecipare al 1° blog candy di Fabiola di Olio e aceto





martedì 2 novembre 2010

Tanto va la rana al largo...che finisce in Francia, ovvero: Rana pescatrice e ratatouille

Che spettacolo essere a casa da 4 giorni!!! Al calduccio, circondata dalle cose che si amano, a spadellare tutto il giorno senza pensare a tutti gli obblighi e doveri che mi attendono domani al lavoro...
Oggi si inizia con lentezza, si fa un giro in internet, si legge il nuovo libro acquistato (Storie di brunch di Simone Rugiati...ci sono ricette carinissime...e poi io adoro Rugiati!) e si posta una delle tante ricette fatte in questi giorni..
Questa è realizzata prendendo spunto da una ricetta della Cucina del Corriere di novembre, solo che io avevo già un barattolo di ratatouille acquistato in Provenza questa estate e...ci cascava a fagiolo!!!
Non mi stancherò mai di dire che la rana pescatrice (o coda di rospo) è uno dei miei pesci preferiti, anche per la sua versatilità in molte preparazioni; qui l'ho fatta al vapore ed è a dire poco eccezionale!!!!
La ricetta è semplicissima: pulite il pesce dalla pelle, tagliate la lisca centrale e dai due filetti ricavate dei bocconcini abbastanza grandi. 
Poneteli sulla vaporiera già calda e cuoceteli per circa 10/15 minuti (saggiate la morbidezza del pesce con la forchetta).
Appena pronti non resta che mettere su piatto la ratatouile ed adagiarvi sopra il pesce, che non ho neppure salato!
Era burro allo stato puro!!! E quel sapore delle verdure...meraviglioso!
Se non avete un vasetto di ratatouille potete farla da voi seguendo questa ricetta trovata su Cookaround .
UHHHHHHMMMMMMMMMMM che fame mi è venuta!!!!!
E con questa ricetta partecipo al candy di Giulia de In cucina per caso :

Questa ricetta unisce il pesce cucinato in maniera semplice, come spesso accadeva nelle tavole natalizie dei nostri pescatori, ed una ricetta tipica francese, chiamata anche ragù di verdure, anch'essa di umili origini, ma saporitissima per l'aggiunta delle prelibate erbe di provenza.
Ricordiamoci che il Natale è per tutti e non significa necessariamente opulenza...




lunedì 1 novembre 2010

Muffin integrali e light

Questa ricetta è di Csaba, riproposta da Sorelle in  pentola e rifatta da me...perchè...perchè  ho della farina integrale da smaltire e perchè ho trovato il contest Oggi cucino io ...ma light del blog Piccolo spazio...Grandi ricette.
La ricetta contiene latte, uovo e yogurt, ma non c'è burro e, secondo me, è sufficientemente light (magari si puo' utilizzare il latte scremato e lo yogurt magro).
Passo agli ingredienti per 12 muffins: 17 gr farina, 150 gr farina integrale, 1 bustina di lievito (io ne ho messa mezza), 250 ml latte, 125 ml yogurt bianco, 155 gr zucchero di canna, 2 uova, 2 cucchiai di olio di semi, 2 vaschette di frutti di bosco (io ho usato una di more ed una di ribes rosso).

Si procede come per tutti i muffis: in una ciotola si mescolano tutti gli ingredienti secchi, in un'altra tutti i liquidi comprese le uova leggermente sbattute, poi si uniscono i due composti amalgamando bene e, per finire, si aggiungono i frutti, ben lavati ed asciugati, mescolando nuovamente il composto.
Io ho usato uno stampo per muffin in silicone, quindi non ho imburrato nulla ed ho versato direttamente l'impasto e cotto in forno preriscaldato a 175° per 20-25 minuti (fate sempre la prova stiuzzichino per controllare la cottura).   
Che dire: si sente molto il sapore dell'integrale della farina, sanno di rustico!

domenica 31 ottobre 2010

Gnocchetti con verdure e gamberoni al sesamo

Buona domenica e buon w.e. lungo! Ci vuole proprio per prendere un pò di respiro!
Lascio oggi una ricettina veloce e gustosa per un primo da alternare alla solita pasta
La ricetta l'ho trovata tempo fa su internet...ma non ricordo dove!
Ingredienti per 2 persone: 180 gr gnocchetti, 12 gamberoni, 1 zucchina, 1 peperone rosso, mezza cipolla, semi di sesamo, olio, sale.
Tagliare le verdure a julienne non troppo sottili e farle saltare in una padella, con un poco di olio, insieme alla cipolla tritata e salare; non devono cuocere troppo ma devo restare un poco croccanti.
Quando saranno pronte, toglierle dalla padella ove si metteranno i semi di sesamo a piacere, un'altro poco di olio ed i gamberoni puliti (tolta la testa, il carapece ed il budellino intestinale), facendoli cuocere girandoli affinchè i semini di sesamo si attacchino; salarli a piacere.
Togliere anche questi, tenerli in caldo e, quando la pasta è cotta al dente, versarla nella stessa padella, rimettere le verdure e farla saltare insieme, cosicchè assorbe il sughetto formatosi e si attaccano i semini rimasti; impiattare e mettere sopra i gamberoni cotti.
Buon appetito!

venerdì 29 ottobre 2010

La staffetta dell'amicizia

Eccola qua, passatami gentilmente da Tiziana e quindi eccomi qua pronta a passarla...
E' un semplice modo per conoscerci un pò meglio...le regole sono facili: occorre creare un post con il logo della staffetta, elencare la serie di domande qui sotto (poi rispondere nel vostro post!) ed indicare 14 persone a cui si vuole passare il testimone.
Di seguito le domande con le mie risposte:
1) Quando da piccoli vi domandavano cosa volevate fare da grande cosa rispondevate?
---L'insegnante di lettere
2) Quali erano i vostri cartoni animati preferiti?
---Bugs Bunny e co:, Candy Candy
3) Quali erano i vostri giochi preferiti?
---Giocare con bambole di carta vestite con abiti di carta creati da me
4) Qual è stato il vostro compleanno più bello e perchè?
---Qui il gioco si fa difficile: non ne ricordo nessuno degno di ciò, altre feste ma non compleanni
5) Quali sono le cose che volevate assolutamente fare e non avete ancora fatto?
---Aprire un'edicola od una libreria
6) Quale è stata la vostra prima passione sportiva e non?
---Quella sportiva è ancora di là da venire...l'altra prima vera passione sono stati i videogiochi, poi il computer
7) Quale è stato il vostro primo idolo musicale?
---Claudio Baglioni
8) Quale è stata la cosa più bella chiesta (ed eventualmente ricevuta) a Babbo Natale, Gesù Bambino, Santa Lucia?
---Ciccio bello....il bambolotto, che avete capito????
Ed ecco a chi passo il tesimone:
Simona e Claudia de Le Pellegrine Artusi
Federica di Pan di Ramerino
Meggy di Basilico malva e cerfoglio
Sunflower di Oggi pane e salame, domani...
Fabiola di Olio e aceto
Pina e Lia di Provare per gustare
Renza di Sfizi e pasticci
Marco e consorte de I viaggi del goloso
Lucia di Ambrosia e nettare
Greta di Greta's corner
Debora di Diario della mia cucina
Paola di Fairies' kitchen
Carlotta di Kitchen confidential
Cristina de La zucca capricciosa
Questa lista non è esaustiva, non significa che io voglio conoscere solo le persone designate, ma indica solo i 14 nomi richiesti dalla staffetta...quindi è libera a tutte le altre blogghine che vorranno aderire e che mi farebbe sicuramente piacere conoscere un pò di più!
A voi care!

giovedì 28 ottobre 2010

Filetto di branzino impanato alle erbe e limone con crema di patate

Velocissima....questa settimana non ho avuto un minuto di tempo....nè da dedicare a me nè al blog...però voglio postare almeno oggi un'altra ricetta...quindi eccola senza troppi commenti, veloce come la luce...
Ingredienti: un filetto di branzino da 500 gr, pangrattato, prezzemolo, rosmarino, uno spicchio di aglio, 1 limone bio, olio evo; per la crema di patate:1 cipolla piccola, 2 patate, brodo vegetale un mestolo, sale.
Mescolate il pangrattato con le erbe tritate, lo spicchio di aglio anch'esso tritato molto fine e la scorza del limone grattugiata; amalgamate il tutto con l'olio necessario (non troppo! giusto un pochetto...); io poi ho separato a metà il filetto, ho impanato con il trito preparato i due pezzi ed li ho messi in forno a 200° per circa 15 minuti.
Prima si prepara la crema di patate: tritate la cipolla e mettetela a soffriggere in poco olio; poi aggiungete le patate sbucciate e tagliate a piccoli pezzi e farle cucocere aggiungendo il brodo ed a fuoco lento per circa 20 minuti, alla fine salarle.
Frullate le patate cotte con il mixer ad immersione sino ad ottenere la cremina.
La ricetta è una versione modificata di una treccia di orata letta su A tavola di ottobre.
Secondo me il pesce cotto così è molto buono, profuma di limone e non ho neppure aggiunto il sale (per insaporire c'era già l'aglio tritato)!
Ecco, ce l'ho fatta!
Buonanooooooootteeeeeeeeee!

lunedì 25 ottobre 2010

Lasagna di burrata e prosciutto di Norcia

Sono qua a girovagare tra i blog, dove ho incontrato una mia conterranea foodblogger Tiziana (andate a visitare il suo blog) e la cosa mi ha fatto molto piacere...
Non so...mi sembra di sentire aria di casa anche dal pc...sapere che qualcuna che condivide la mia stessa passione vive anche vicino...
Si' perchè sebbene ci siano tantissimi foof blog e, quindi, tanti amanti ed appassionati, nel mondo dove vivo  tutti i giorni non c'è nessuno che condivide questa mia passione, e, a parte le mie amiche del cuore con cui posso dire tutto e, quindi, anche tediarle con la cucina (poi mi faccio magari perdonare facendole mangiare!), a volte mi sento anche stupida se, invece di parlare, che so, di politica, cultura , film e co., magari parlo di ricette, cibi e  libri di cucina!
Ma quanto vale di più raccontarsi una buona ricetta, un esperimento magari mal riuscito, che non ciarlare magari a vanvera e sparlare di chicchesia?
Già perchè, a volte, mi sembra di vivere in ambienti tipo Sex and the city , dove si parla di tutto e tutti ma niente si costruisce, si cimenta, si crea per qualcuno o qualcosa...
Ed invece con le mani in pasta si crea: per noi stesse, per gli amici, per la famiglia...tutto un mondo gira intorno alla nostra cucina, dove gli odori ed i sapori avvolgono chi la frequenta e lasciano un segno di noi, un ricordo, un invito a ritornare...
E, proprio per lasciare un segno mio, ecco la ricetta improvvisata di ieri sera: una piccola lasagna per due persone, realizzata con due ingredienti acquistati per tutt'altra preparazione che non sono riuscita a fare e che volevo assolutamente non lasciare sostare troppo a lungo nel mio frigo: la burrata ed il prosciutto di Norcia.
Ingredienti per una porzione da due persone: 1 uovo, 100 gr farina, una burrata da 350 gr, 150 gr di prosciutto di Norcia, qualche foglia di basilico, parmigiano grattugiato, sale e olio evo.
Ho preparato la sfoglia per le lasagne con l'uovo , la farina ed un pizzico di sale, l'ho tirata con la macchinetta e poi ho scottato le strisce per un minuto in acqua bollente, passandole poi subito in una bacinella con acqua e ghiaccio per interrompere la cottura.
Ho spezzettato la burrata, tritato fine il prosciutto ed ho composto gli strati: sotto ho unto con olio e quindi prima una sfoglia, poi il prosciutto, poi la burrata e qualche fogliolina di basilico spezzettata a mano, così fino alla fine degli ingredienti; sopra ho concluso solo con burrata e una spolverata di parmigiano grattugiato.
E' da mangiare subito appena cotta perchè l'assenza di besciamella fa sì che il composto asciughi in fretta: ma il gusto è squisito! E poi si mangia talmente in fretta che non sono riuscita a fare una foto della fetta!!!

domenica 24 ottobre 2010

Mitica: la spigola al sale

Buona domenica...stamane mi prendo un poco di tempo per postare questa ricetta che, nella sua semplicità, rappresenta, secondo me, il modo migliore per cucinare la spigola.
Quando poi la spigola è pescata da G direttamente in mare, beh, allora, il piatto non può che essere fantastico!
Qui potete vedere il pesce appena tolto dal forno e scoperto dalla sua crosta di sale.
La preparazione è semplicissima: pulite bene le spigole, dopo averle eviscerate, ascuigatele fuori e dentro e riempitene l'interno con 2 fettine di limone, un rametto di prezzemolo e fettine di aglio.
Fare un fondo di sale sulla teglia, alto almeno 1 centimetro; se bagnate leggermente di acqua il sale questo , in cottura, si compatterà benissimo e farà una bella crosta intorno al pesce.
Sistematevi sopra i pesci, accostati vicinissimi dalla parte del ventre (l'uno in senso contrario all'altro) in modo che il taglio resti più chiuso possibile, onde evitare che il sale vi penetri: io vi ho infilato altre fettine di limone.
Ricoprite quindi benissimo tutto il pesce con altro sale, ed in forno a 180° per il tempo necessario: questi erano di circa 450 gr l'uno, e li ho lasciati cuocere per 35 minuti, per pesci di dimensioni più grandi vanno aumentati i tempi; controllate comunque che il sale abbia fatto una crosta molto dura prima di toglierli.
Ed ecco la carne, delicatissima, nel piatto
Il pesce cotto così lo mangerei tutti i giorni!!!


sabato 23 ottobre 2010

Uno tira l'altro: spiedini di mele e filetto di maiale

Eccoci qua finalmente il fine settimana: questa mattina ho dormito più a lungo (che bello!) e poi mi sono fatta 80 km, tra andare e venire, per pagare un ticket dimenticato tempo fa....Sono proprio una frana!!!!!!!!!!!
Io e l'auto proprio non ci vogliamo lasciare: è stato amore a prima vista e continuerà sino alla fine dei giorni....Anche se l'auto mia dovrà essere presto cambiata: ha 215.000 Km in 6 anni e 1/2!!!
Poi, poverina, c'ha pure il vaiolo preso da una grandinata, dentro praticamente ci crescono i fiori e nello specchieto esterno vi ha fatto il nido un piccolo ragno che tutti i giorni mi accompagna al lavoro e, incurante dei 130 km/h in autostrada, non se ne vuole proprio andare...certamente ha sempre i capelli ben spazzolati dal vento!!! Eheheheh!!!
Bene, bando alle ciancie e veniamo alla ricetta di oggi: spiedini di filetto di maiale e mele, un abbinamento riuscitissimo!
La ricetta è tratta dalla Cucina del corriere di ottobre.
Ingredienti per 4 persone: 240 gr filetto di maiale (io ne ho usati 350 gr), 3 mele delizia (io ho fatto le fette sottili e ne ho usata solo 1), salvia olio evo, sale e pepe.
Prima di tutto ammollate gli stecchini di legno per gli spiedini in acqua, cosicchè non vi si bruceranno in cottura.
Lavate le mele e tagliatele a spicchi lasciando la buccia; tagliate la carne a bocconcini e e preparate le foglie di salvia sciacquandole senza asciugarle.
Formate quindi gli spiedini alternando i pezzetti di maiale, le mele e la salvia; pennellateli con un poco di olio e cospargeteli di pepe.
Io li ho cotti in forno per 10/15 minuti a 180°; si possono cuocere sulla griglia o sulla piastra.
Il connubio mele e carne di maiale è perfetto!