domenica 26 febbraio 2012

Il Mare di Moreno Cedroni rivisitato: l'Arenile

Perchè Arenile?
Perchè non ho trovato le patate viola e quindi ho pensato che la ricetta non poteva chiamarsi mare, visto che non c'erano i colori del fondale marino, e mi sono ricordata del nome del tratto di terra che viene abbandonato dal mare e su cui restano i relitti dei flutti: conchiglie, alghe, appunto l'arenile (forse termine più giuridico che altro...).
La ricetta di Cedroni (tratta dal libro Grandi cuochi Moreno Cedroni) è fantastica, a dir poco: sapori che si accostano, si sovrappongono e si fondono in bocca in maniera deliziosa.
Io ho utilizzato una quantità superiore di pesce realizzando un antipasto per 2 persone di dimensoni non ridotte; ho omesso di realizzare le perle blu per l'impossibilità di trovare le materie prime; vi tracrivo integralmente la ricetta indicando passo passo le mie varianti.


Ingredienti per 4 persone (per 4 solo un assaggio...):
1) per le patate viola (io patate normali) e le vongole: patate viola 300 gr, acqua 1500 gr, sale 8 gr, vongole veraci 200 gr (io avevo vongole lupino gr 500), olio extrv. 25 gr, aglio 5 gr.
2) per le cozze: cozze intere 500 gr (io 750 gr), olio extrv.50 gr, limone candito 20 gr (apro una parentesi per la ricetta del limone candito di Cedroni, che io ho utilizzato: limoni gr 175, acqua gr 1500, zucchero gr. 600: tagliate il limone a fette poi a dadini e mettetelo a cuocere in 500 gr di acqua e 200 gr di zucchero portandolo a bollore e scolandolo dopo 3 minuti, questa operazione va ripetuta 3 volte e l'ultima volta si deve fare raffreddare i dadini di limone nello sciroppo di cottura), aglio in camicia 15 gr.
3) per la salsa al prezzemolo: prezzemolo 40 gr, olio extrv 80 gr, aglio tritato 2 gr, acqua 274 gr, sale 4 gr (questa salsa è spettacolare e ne rimane molta: l'ho utilizzata per profumare il pangrattato utilizzato per fare le cozze gratinate al forno, uno spettacolo! Il resto l'ho congelato mettendolo nelle vaschettine del ghiaccio...per un  prossimo utilizzo),
4) per la maionese al limone: albume d'uovo 180 gr, sale 7 gr, succo di llimome 48 gr, olio di semi di girasole 150 gr, acqua 120 gr.
5) per le perle blu (che io non ho fatto): cavolo cappuccio rosso 150 gr, acqua 2000 gr, sale 5 gr, albinato 5 gr, calcio 20 gr.
6) per il pesce: scampi gr 20 (io ne avevo 5), seppia gr 30 (io ne avevo una media), brodo di pesce (mia aggiunta), limone candito 175 gr.



Iniziamo la preparazione: pulite le cozze, spazzolandole e togliendo il bisso che fuoriesce, e fate spurgare le vongole in acqua e sale; sbucciate le patate e tagliatele a pezzi regolari di circa 15 gr l'uno.
Cuocete le patate con l'acqua ed il sale a fuoco medio per 9 minuti (così dice la ricetta...io le ho cotte un poco di più); nel frattempo aprite le vongole  in padella con l'olio extrav. e l'aglio tritato.
Quando sono aperte toglietele, sgusciatele e tenetele in caldo; nella stessa padella mettete le patate e cuocetele fino a fare assorbire tutti gli umori del sugo delle vongole; quando cotte passatele allo schiacciapatate (la ricetta diceva a buchi piccoli: il mio ha solo un tipo di buchi...Poi diceva di farle raffreddare e riposare per un giorno: io ho cotto e mangiato, poi, considerato che al mio compagno non piacciono le pietanze fredde, ho tenuto in caldo pure queste).
Passate quindi alle cozze mettendole in padella con  l'olio, l'aglio in camicia schiacciato ed il limone candito; chiudete, fatele aprire, poi toglietele, sgusciatele, filtrate il liquido di cottura ed aggiungetelo alle cozze.
Mettete sul fuoco una pentola con le foglie del prezzemolo, l'olio e l'aglio tritato, fate andare un poco, poi aggiungete l'acqua ed il sale: la ricetta non dice il tempo...io ho fatto cuocere 5/6 minuti.. Spegnere e lasciare raffreddare, quindi frullare con il minipiner e passate al setaccio (io ho tenuto in caldo...).
Per le perle, se riuscite a trovare gli ingredienti, si procede così: tagliate a fette sotili il cavolo cappuccio, mettetelo in pentola con 1000 gr di acqua e il sale, fate cuocere 10 minuti, lasciate raffreddare e filtrate. Prendete 600 gr del liquido di cottura, aggiungeteci l'alginato e frullate con il minipiner. Parimenti alla restante acqua aggiungete il calcio e frullate anche questo. Qui inizia l'arcano: prelevate con l'apposita siringa (quale???) il composto blu, create delle piccole sfere versandole nell'acqua e calcio dove dovrete lasciarle per 5 minuti, quindi lavatele in acqua, scolatele e mantenetele nella restante acqua blu (insomma...troppo diffiicile per me...).
Per la seppia Cedroni ha una sua ricetta di base ma che io non ho seguito: l'ho cotta semplicemente in brodo di pesce, con un goccio di olio, sino a che non è diventata morbida.
Per ultimo preparate la maionese al limone: mettete nel bicchiere del minipiner l'albume, il sale ed il succo di limone; mentre frullate aggiungete a filo l'olio ed in ultimo l'acqua (e qui io ho avuto un problema: la maionese era montata benissimo sino a quando non ho iniziato a versare l'acqua...e si è smontata...ho quindi ottenuto un liquidino, buono ma liquidino e non maionese).
Per finire scottate la polpa degli scampi in olio a 60° per pochi secondi (io qui li ho passati in padella con un filo di olio e li ho cotti).
A questo punto si assembla il piatto: sul fondo le patate schiacciate, sopra sparse le vongole, le cozze, la seppia tagliata a fettine, gli scampi, il limone candito (le perle blu, se fatte) e guarnite con la salsa al prezzemolo e la maionese al limone.
Buonissimissimissimissimo.........................................................................
Difficoltà? La ricetta è impegnativa per la quantità delle cose da preparare e visto che noi prediligiamo mangiare caldo, vi sono problemi per mantenere tutto, ma il risultato appaga lo sforzo, assolutamente.
Provatela e non vi pentirete.
Con questa ricetta partecipo (come ultima ricetta) al contest The Foodbook - il libro è servito di Polvere di peperoncino in collaborazione con Bibliotheca Culinaria
Buona settimana!

martedì 21 febbraio 2012

Lo spezzatino piccante ed il grembialino...

Uno spezzatino caldo e piccante, corroborante, rustico con i fagioli, ricco di sugo di pomodoro....
...e....
il mio nuovo acquisto: un grembiulino da cucina , nero nero, ed autografato da SenzaSaleinZucca!
Sempre a Ravenna c'è un negozietto che in un minuto ti scrive ciò che vuoi su grembiuli, strofinacci, teli da bagno...
Ho lasciato un pò di stucco il negoziante quando gli ho detto cosa doveva scrivere e come (tutto attaccato e con le maiuscole); dapprima è stato zitto, mi ha fatto scegliere il colore, poi mi ha chiesto cosa significava la scritta :-) 
Secondo me mi ha preso un pò per matta, ma tant'è, io ho avuto il mio grembiulino!
 

Ingredienti per 4 persone: 500 gr spezzatino di maiale,  500 gr fagioli secchi (da ammollare la sera prima), 1 e 1/2 cipolla rossa, 100 gr di pancettina dolce tagliata a cubetti, 1 peperoncino piccante fresco (tagliato a pezzetti e privato dei semini), 700 gr polpa di pomodoro, olio extrv, marsala, alloro, sale e pepe.
Cuocette i fagioli partendo da acqua fredda sino a che saranno morbidi ma non sfatti, salateli e scolateli.
Soffriggete la cipolla e la pancetta per pochi minuti, poi aggiungete lo spezzatino e fate rosolare bene la carne, quindi aggiungete un cucchiaio di marsala e fatelo sfumare a fuoco vivace.

Aggiungete la polpa di pomodoro, l'alloro, sale e pepe ed il peperoncino, abbassate la fiamma e fate cuocere sino a che la carne risulterà tenera.
A questo punto aggiungete i fagioli e fateli insaporire per una decina di minuti insieme alla carne, quindi servite lo spezzatino bello caldo.
Ricetta semplice ma con tanto gusto.
Buona prosecuzione (visto che ormai siamo a metà...) di settimana...

domenica 19 febbraio 2012

Torta ricotta e pere

Eccomi qua, dopo una settimana passata tra Ravenna e Milano, con la "bella" notizia che il mio ufficio chiuderà i battenti entro il 2012/2013 e che io sarò trasferita a Bologna ...
Direte che per me non cambia granchè, visto che abito a Imola, ma così non è...
Non si cambiano solo i luoghi, si cambiano le abitudini di vita, le persone che quotidianamente si incontrano, il mio macellaio di fiducia (che, appunto, è a Ravenna), il pescivendolo che viene al mercato coperto da Porto Garibaldi, la via dello "struscio" dove lo sguardo sbircia le tante vetrine illuminate e piene di belle cose...
E i colleghi: con alcuni ci si ritroverà a Bologna, con altri non si sa bene come e per quanto tempo...
E' triste.
E' triste pensare che queste cose non puoi "spiegarle" a chi ha preso queste decisioni, perchè sì, ti direbbe che capisce, ma che le esigenze del business sono altre e non coincidono con le esigenze dei dipendenti...
Oggi quindi la consolazione puà essere solo in cucina, con un dolce, degno di tale nome...
Questa è la ricetta della Torta di ricotta e pere di Salvatore De Riso, tratta dal suo libro  Dolci del sole: è il mio dolce preferito in assoluto (poi viene la torta riccia)...chissà potrei preparalo e portarlo in direzione per addolcire anche gli animi....


Per il pan di spagna alle nocciole (di Giffoni, dice De Riso...): 65 gr zucchero, 3 uova intere, 90 gr nocciole di Giffoni intere e tostare,30 gr farina 00, 50 gr burro fuso.
Per la farcia di ricotta (di Tramonti, per De Riso...qua non si trova!): 400 gr ricotta di latte vaccino (io questa volta avevo una ricotta mista ed è venuta buona ugualmente), 150 gr panna montata, 150 gr zucchero, 1 bacello di vaniglia.
Per la bagna alla pera: 100 gr acqua, 70 gr zucchero, 50 gr di distillato di pere (non è stato facile trovarlo, e ad un prezzo abbordabile...eventualmente potete sostituirlo con rum...).
Per la farcia alle pere: 175 gr pere Villiams ( De Riso dice pere pennate di Agerola o Williams), 50 gr zucchero, 10 gr di distillato di pere, 3 gr amido di mais, 1/2 limone bio (Costa d'Amalfi, se siete fortunate), olio extravergine.
Per guarnire: zucchero a velo; avevo cercato le pere sciroppate ma, non trovandole ho caramellato delle fettine di pera (operazione non esteticamente ben riuscita, purtroppo!).

Per prima cosa si prepara il pan di spagna, montando bene le uova con lo zucchero sino a che il composto non "scrive" (almeno per 15 minuti); deve quadruplicare il suo volume. 
Fate fondere il burro senza scaldarlo troppo.
Macinate fini le nocciole in un frullatore, insieme alla farina, ed aggiungetele delicatamente al composto di uova, quindi aggiungete anche il burro fuso.
A questo punto De Riso dice di stendere il composto allo spessore di 1 cm in due tortiere da 22 cm, imburrate ed infarinate, e cuocerle a 180° per circa 10 minuti; io non ho 2 tortiere quindi ho messo tutto il composto in una, ho fatto cuocere per circa 20-25 minuti, poi ho sfornato, fatto raffreddare e quindi tagliato il pan di spagna in due dischi.
Preparate quindi la bagna alla pera facendo bollire l'acqua con lo zucchero per 30 secondi e, quando è fredda, unire il distillato di pere.
Passate alla farcia alla pera: sbucciate le pere e tagliatele a cubetti, unite lo zucchero ed il succo di limone, versate il tutto in una padella antiaderente, ove avrete scaldato un filo di olio, e fate cuocere a fuoco medio. Qui la ricetta dice che quando si vede sul fondo il succo delle pere si deve spolverare con l'amido di mais e fare cuocere ancora per 2 minuti: io il succo l'ho visto quasi da subito...per cui ho prolungato un pò la cottura perchè altimenti le pere mi restavano troppo dure...Aggiungete quindi il distillato di pere, togliete dal fuoco e fate raffreddare a temperatura ambiente.
Per ultimo si prepara la farcia di ricotta (così nel frattempo si è raffreddato pure il pan di spagna): mescolate bene la ricotta con lo zucchero ed i semini del bacello di vaniglia, lavorandola con le fruste elettriche per almeno 5 minuti, quindi incorporate la panna montata ben soda.
A questo punto si passa alla composizione della torta: sul piatto da portata si mette un anello di acciaio da 22 cm e dentro il primo disco di pan di spagna che va ben inzuppato con la bagna alla pera; si versa quindi tutta la crema di ricotta (cercate di stenderla bene...) e si mettono sopra i cubetti di pera cotti. Si adagia quindi sopra l'altro disco di pan di spagna (io l'ho premuto un poco sopra), lo si bagna con la restante bagna di pere e si mette il dolce in freezer per almeno 2 ore.
Trascorso questo tempo si toglie l'anello (potete scaldarlo un attimo con l'asciugacapelli) e si mette la torta in frigorifero sino al momento di servire, spolverandola di abbondante zucchero a velo e guarnita come più vi piace.
Non è buona, di più!
Anche se le foto sono brutte, partecipo anche con questa ricetta al contest The Foodbook - Il libro è servito di Polvere di Peperoncino in collaborazione con Bibliotheca Culinaria

Seguite il link, leggete e partecipate: in palio ci sono dei libri di cucina...cos'altro di meglio?
Buon inizio settimana.....

giovedì 16 febbraio 2012

Mao e' tornato!

Ieri sera a mezzanotte...ma oggi pomeriggio e' di nuovo andato...
E' innamorato....
Comunque adesso so che ritrova la strada...ieri avevo già preparato i volantini..
Mao e' un gatto trovato, era abbandonato e non e' sterilizzato, per cui in questa stagione e' impazzito...
Almeno abito in una zona tranquilla, che lui conosce bene e spero che sappia dove va ...
Speriamo che la stagione degli amori finisca presto!

domenica 12 febbraio 2012

Risotto ai funghi e prezzemolo

E se la bufera continua ad infuriare (ci mancano solo i lupi e gli orsi, poi siamo al completo), dopo avere spalato terrazza, scala, vialetto per la quinta volta ed avere creato una strada tra i muri di neve per poter arrivare dagli scalini di casa al cancello (un grazie al padre del mio vicino che è venuto con trattore e pala e ci ha liberato i marciapiedi ed i parcheggi...peccato che dopo ha ricominciato a nevicare ed ha vanificato il lavoro fatto...), dopo alcune foto a questo mondo ovattato...


...cosa c'è di meglio che restare al caldo tepore della cucina, con il forno acceso, le pentole sul fuoco, gli aromi delle pietanze in cottura che si librano nell'aria?
Secondo me niente (oddio, magari una settimana alle Maldive potrebbe....).
Quindi eccomi a cucinare, con pochi ingredienti tra le mani (come dicevo i supermercati sono stati saccheggiati, quindi ci si deve arrangiare alla meglio con quello che si è trovato e ciò che si ha in dispensa) e con la voglia di partecipare ad un contest (io??? che non partecipo mai o quasi...), perchè è un bel contest, unisce la cucina ed i libri (le mie due passioni) e, quando l'ho visto, mi si è appiccicato in mente come una colla, mi ha fatto spulciare tutti i miei libri di cucina sino ad arrivare a questa ricetta (a dire il vero ne avrei anche un'altra...vedremo...).
Ecco quindi che con questa ricetta partecipo al contest "The Foodbook - il libro è servito di Polvere di Peperoncino in collaborazione con Bibliotheca Culinaria
E' il primo contest di Polvere di peperoncino , un bellissimo blog che ho scoperto proprio seguendo il banner del contest.
Ma adesso, ricetta a noi!
E' tratta dal libro di Jamie Oliver Il mio giro d'Italia: ho già fatto diverse ricette da questo libro, tutte splendide, ben descritte e di sicura riuscita.
Ingredienti per 6 persone (io ho ridotto a metà): per il risotto bianco ( J.Oliver indica prima la ricetta del riso in bianco, da utilizzare come base per i vari risotti; per tale motivo dice che il brodo può essere di carne, di pesce o di verdure, a seconda della ricetta completa che poi si vuole realizzare): 1 litro di brodo vegetale, 2 cucchiai di olio di oliva (io dico extravergine, assolutamente), una noce di burro, 1 cipolla grande tritata fine, 2 spicchi di aglio tritati fini, 4 o 5 coste di sedano, spuntate e tritate fini, 400 gr riso (io carnaroli), 2 bicchieri di vermouth bianco o vino bianco secco (io assolutamente vino bianco), sale e pepe macinati al momento, 70 gr burro, 120 gr parmigiano grattugiato (nota mia: per i miei problemi di colesterolo ho omesso il burro di mantecatura - lo so, non si dovrebbe fare, ma tant'è, il risotto era buonissimo comunque - e usato poco parmigiano).

La ricetta inizia preparando il risotto bianco: si fanno soffriggere aglio, cipolla e sedano in olio caldo e a fiamma bassissima; quando le verdure si sono ammorbidite, si versa il riso, si alza la fiamma e lo si fa tostare per 1 o max 2 minuti, mescolando spesso.
Si versa quindi il vino e lo si fa sfumare, poi si aggiunge un bel mestolo di brodo caldo ed un bel pizzico di sale, abbassando la fiamma; si porta quindi a cottura il riso aggiungendo via via il brodo quando il precedente è stato assorbito.
A questo punto la ricetta deve unirsi a quella specifica del ristto ai funghi e prezzemolo, e di seguito ingredienti e preparazione: 200 gr funghi selvatici puliti e tagliati a pezzi (io ho usato funghi porcini surgelati), olio extravergine, sale e pepe, 1 testa di aglio: pulire tutti gli spicchi e tagliarli a metà (ricordo che io ho dimezzato le dosi), le foglie di un ciuffo di timo fresco (io l'ho sostituito con prezzemolo), 1 cucchiaio di burro, un bel ciuffo di prezzemolo tritato fine (qui sono stata un pò scarsa ma non avevo tanto prezzemolo in casa!), 1 limone, parmigiano per servire (io l'ho omesso).

Preparate i funghi: in una casseruola dal fondo spesso e che possa andare anche in forno, si mette un poco di olio e quando è caldo si friggono i funghi per un minuto o due sino a che inizieranno a prendere colore, quindi si condiscono con sale e pepe, si aggiunge l'aglio, il timo (io ho messo un poco di prezzemolo tritato), il burro, si mescola bene e si mette la teglia nel forno caldo a 200° facendoli cuocere per circa 6 minuti.
Ed a questo punto le due ricette si uniscono: si toglie il riso bianco dal fuoco e lo si manteca con il burro ed il parmigiano (come ho già detto io ho messo solo un poco di parmigiano) e si versa tutto il prezzemolo tritato mescolando bene e lasciando riposare un paio di minuti coperto.
Nel frattempo si trita la metà dei funghi cotti, quindi li si aggiunge al risotto, si spruzza il succo del limone (io qui ero un poco titubante: ho quindi dato una piccola strizzata al limone, ho mescolato e assaggiato: divino! Quindi ho aggiunto il succo di mezzo limone: una favola!).
A questo punto si può impiattare versando sopra ogni piatto i funghi rimasti ed una spolverata di parmigiano.
Un risotto con i fiocchi, c'è poco da dire...Jamie Oliver non tradisce!

venerdì 10 febbraio 2012

Patate farcite ai porcini e avvolte in speck

Che dire? Nevica. E tanto.
Non ho altre parole.
Domattina ci alzeremo di nuovo semisepolti...ma pazienza,  c'è chi sta peggio, chi resta completamente isolato in casa, chi si trova muri bianchi alti tre metri davanti all'uscio...
Un mio collega abita nella zona del Montefeltro...non riesce a venire in ufficio da oltre una settimana...
Oggi sono andata al supermercato: scaffali completamente vuoti, niente sale, niente carne bianca, neanche una carota...
Beh, questo mi sembra un po' esagerato, almeno per dove vivo io.
Ma quanto mangiamo? O abbiamo paura di restare isolati (a Imola??) e di non avere piu' nulla da mettere sotto i denti?
Già venerdì scorso scarseggiavano verdura e frutta, ma poi, durante la settimana, gli autocarri circolavano senza problemi...anzi stamane a Ravenna, al mercato coperto del centro storico, frutta e verdura c'erano, eccome!
Evidentemente a Imola o abbiamo paura o siamo dei mangioni...
E se di tempo di carestia dobbiamo parlare, quale alimento migliore delle patate nei periodi di magra?
E allora ecco una ricetta con le patate (che a me piacciono molto), ma non una ricetta povera, perché di sicuro ciò che ancora non siamo (almeno sino a che Monti non ci farà licenziare tutti) qui in Emilia Romagna e' essere poveri di cibo (che forse di altro lo siamo...neve permettendo...)


Ingredienti per 6 patate medie...circa, non tanto grandi...: 1 etto e mezzo di speck, 300 gr funghi porcini (di questa stagione...surgelati!), parmigiano reggiano grattugiato, 1/2 cipolla rossa (da un pò di tempo uso solo le rosse...mi piacciono di più) , 1 spicchio di aglio, alloro, aceto, olio extrv., sale e pepe.
Dopo avere sbucciato le patate, tagliatele a metà, riattaccandole insieme con uno stuzzicadenti e cuocetele per circa 10 minuti in acqua bollente ben salata ed acidulata con qualche cucchiaio di aceto.
Appena tiedipe scavatele all'interno conn un cucchiaino in modo da crerare una cavità che possa poi contenere il ripieno (cercate di scavare abbastanza senza romperle!).

Mettete i porcini tagliati a fette in una padella con olio, uno spicchio di aglio, una foglia di alloro, la cipolla affettata e fateli cuocere velocemente, quindi tritateli ed insaporiteli con il parmigiano (a piacere, io ho messo 2 cucchiai), sale e pepe.
Riempite le patate con il composto di funghi, ricongiungete le 2 metà ed avvolgete ogni patata in 3 o 4 fettine di speck (a seconda della grandezza); chiudete quindi ogni patata in un foglio di carta forno bagnato e strizzato e cuocetele in forno caldo a 180 gradi per circa 40 minuti.
Sicuramente un modo diverso per servire le patate...ma fate un bel buco per poter mettere molto ripieno, il mio era troppo piccolo!


lunedì 6 febbraio 2012

Vellutata di lenticchie e carote con pancetta croccante

E cosa di meglio, con questa neve e questo freddo, se non una bella vellutata?
Oltretutto svuota riserva lenticchie (che trovo regolarmente nei pacchi natalizi e che in genere smaltisco in 365 giorni, visto che io non ne sono un' amante...).
Però questa era proprio buona (visto mai che invece ne divento un'appassionata?), calda e fumante, da confort food...
Ricetta tratta da A Tavola di gennaio.


Ingredienti per 4 persone: 200 gr lenticchie (la ricetta diceva lenticchie rosse decorticate, io ho utilizzato lenticchie miste), 4 carote grandi, 1,5 lt brodo vegetale, 4 fette sottili di pancetta tesa (magra, eh!!!), 40 ml olio extrv, 1 + 1/2 cipolla rossa di tropea (la ricetta diceva una cipolla bianca e mezza rossa), prezzemolo tritato (la ricetta diceva alcuni rametti di timo), sale e pepe.
Tritate fine 1 cipolla e tagliate a dadini le carote, quindi  fatele appassire per 5-6 minuti in una casseruola dove avrete scaldato l'olio.
Aggiungete le lenticchie, il prezzemolo tritato ed il brodo, mettete il coperchio e, dopo avere portato a bollore, cuocete sino a che le lenticchie saranno pronte (mezz'oretta le mie); quindi regolate di sale e pepe.

Frullate la vellutata non proprio finemente (deve rimanere un poco della consistenza delle carote e delle lenticchie); tenete in caldo.
Dorate la pancetta in padellina antiaderente senza alcun condimento (si scioglie il grassetto...) e stufate la mezza cipolla rossa, tagliata a fettine sottilissime, con un poco di olio.
A questo punto siete pronte per impiattare: in ogni piatto versate la vellutata, una fetta di pancetta, un poco di fettine di cipolla, una spolverata di prezzemolo ed un giro di buon olio e gustate.....
Direi che le dosi per 4 sono scarsine...magari per 3 ...
Buon inizio settimana.

domenica 5 febbraio 2012

Il meteo oggi

E se oggi spunta il sole

...ma la neve resta tanta...

... io me la godo...aiutando a scegliere le ricette...

...ed uscendo solo con i miei scarponi...


Buona domenica.

giovedì 2 febbraio 2012

Neve...

Ecco la situazione neve oggi

E continua ininterrottamente a nevicare...

Qui ho cercato di fotografare come viene giù ora (10.46)

...ma non rende molto la realtà...
Io ferma a casa....
La neve è bella sino a che si è bambini...poi è solo un problema...

mercoledì 1 febbraio 2012

Sembra tiramisù ma...

...è un imbroglio....
Per chi è a dieta, per chi vuole evitare i grassi a causa del colesterolo (vedi la sottoscritta), con questa ricetta almeno visivamente ci si può illudere che si sta per addentare un tiramisù...
Semplicissima.
Buona?
A patto che vi piaccia la ricotta.
Ingredienti: 600 gr di ricotta, 6/7 cucchiai di zucchero a velo, 1 arancia non trattata, 3/4 cucchiai di marsala, cacao in polvere.


Frullate la ricotta con lo zucchero, aggiungete il marsala, il succo dell'arancia e la scorza grattugiata, mescolate ben bene, dividete in 4 coppette e spolverate con il cacao...
Non è male...ma non è un tiramisù, logicamente...ma,  forse , in questo periodo di gelo (qua neve fitta, neppure il gatto, che smania per andare a trovare la fidanzata, si azzarda ad uscire perchè finisce sepolto ad ogni passo...) ci sta bene...
Buona serata (e domani si riuscirà ad andare al lavoro?).