domenica 30 settembre 2012

Bavarese leggera di yogurt e frutti di bosco

Siamo qua...sempre in ospedale, ma c'è un po' di miglioramento.
Se tutto procede così forse la prossima settimana si parla di casa...anche se non so in quali condizioni...
Un saluto veloce a tutte voi: volevo passare a salutarvi nei vostri blog, con qualcuna l'ho fatto, ma con tutte non ci riesco...considerate questo un abbraccio globale per tutte...
Vi lascio una ricetta velocissima, logicamente fatta in tempi migliori...
Ingredienti:
250 gr di frutti di bosco (mirtilli, lamponi, more)
250 gr yogurt bianco
5 cucchiai di zucchero a velo
250 ml di panna
qualche fogliolina di menta
Frullate i frutti di bosco (tenendone da parte qualcuno per la guarnizione) insieme allo yogurt e lo zucchero a velo.
Montate bene la panna ed incorporatela al composto.
Adesso non resta altro che metterla nelle coppette e decorarla con i frutti rimasti e le foglioline di menta...ed una spolverata di zucchero a velo.
Più semplice di così.
Ciao e baci a tutte.

sabato 29 settembre 2012

Olimpia

Piccola, magra, capelli tagliati a maschietto, sembra Giamburrasca invecchiato.
Olimpia ha 91 anni, e' affetta da demenza senile.
E' ricoverata da due mesi, passa da un reparto all'altro, come un pacco postale.
Olimpia ha una badante rumena, di giorno, stanca per il lungo periodo in ospedale, nessuno di notte.
Ha una nipote di 70 anni che ogni tanto, di rado , si fa vedere, resta un quarto d'ora e se ne va.
Mi chiama Carmelina e mi chiede di andare a tagliare l'erba, di chiudere le porte...ogni tanto, quando ha le mani libere, mi tira i capelli.
Olimpia e' legata al letto con una fascia attorno alla vita.
I polsi sono legati alle sbarre del letto, sempre di notte, ma spesso anche di giorno.
Ha il catetere e se lo strappa con i piedi, probabilmente presto le legheranno anche questi.
E questa e' vita?


P.S: per noi va un po' meglio, poco , ma un po' ...parlano di casa , la prossima settimana...ma non so proprio "come"...

martedì 25 settembre 2012

Torta pesche e amaretti...

Questa sera ho voglia di lasciare un post...che sappia di dolce, e di cucina, visto che oramai praticamente non cucino più se non l'indipensabile per nutrirsi...
La situazione è immutata: nessun miglioramento, nessun peggioramento, nessuna prognosi dai medici...
Viviamo in un limbo di attesa...
E forse è proprio per questo, per riprendere le fila di una normalità strappata, che voglio ritornare qui e lasciare una ricetta...
La mia cucina mi manca tantissimo, ma altro ora non è possibile.
E mi manca venire a visitare i vostri blog, lasciarvi qualche frase, leggere le vostre ricette...
Di nuovo grazie a tutte per le vostre parole...magari verso il fine settimana riesco a venirvi a salutare...
La ricetta è sicuramente oramai fuori stagione...doveva uscire prima... pazienza...
Ingredienti:
1 kg di pesche noci (la ricetta diceva gialle)
150 ml i vino bianco secco e corposo tipo Chardonnay
4 uova
100 gr farina bianca
160 gr zucchero
1 bustina di lievito
200 gr amaretti secchi
burro per lo stampo

Pelate le pesche, tagliatele a metà, eliminate il nocciolo e tagliatele a fette verticali di un centimetro (io le avevo tagliate un pò toppo grosse ed erano un pò troppo dure).
Mettetele in una ciotola e copritele con il vino facendole macerare per almeno un'ora, poi scolatele e conservate il liquido.
Montate gli albumi a neve e tenete in fresco (il giorno in cui l'ho fatta io non si volevano montare: è la prima volta che mi succede, forse il troppo caldo?).
Sempre con lo stesso frullino e senza lavarlo (così dice la ricetta) montate gli albumi con lo zucchero per 5 minuti, poi aggiungete la farina, il lievito ed il liquido di marinatura, sempre montando energicamente.
Incorporate quindi con una spatola le pesche e gli amaretti sbriciolati grossolanamente con le mani (beh, io ho usato il pestello), poi gli albumi delicatamente per non smontare (direi che è un poco difficile visto che le fette di pesca sono grossettine...)
Rivestite con carta da forno una tortiera di 26 cm ed ungetela con il burro (così la torta si staccherà meglio), quindi versate il composto e cuocete in forno caldo ventilato a 180° (io ho usato lo statico...) per 40-45 minuti finchè la superficie diventa dorata.
Fate raffreddare per 15-20 minuti prima di servire.
Anche se non so se mi sia riuscita bene, non avendo foto di paragone, la torta è veramente buona e da rifare.
Un bacio a tutte/i.





venerdì 21 settembre 2012

Aggiornamento e ricetta: casarecce al pesto di prezzemolo e vongole lupino

Sempre in ospedale, con un piccolo miglioramento per l'occlusione intestinale.
Per il resto di nuovo umore sotto le scarpe: ieri pomeriggio hanno portato accanto al letto di mia mamma (stanza da 4 con 5 letti) una donna morente...dopo un'agonia di qualche ora, con un respiro affannoso e molto forte , di cui non potevi non accorgerti anche se non volevi guardare, e' morta intorno all'una di notte , senza nessuno accanto, ed e' stata lasciata così per altre due ore prima che il medico si degnasse di darle un'occhiata ed accertare il decesso.
Mia madre si e' accorta di tutto ed e' stata una tragedia, non voleva dormire, questa mattina non voleva stare con la badante (io vado al lavoro mezza giornata, alternandomi tra mattina e pomeriggio)  e voleva che mi chiamasse...
Ma che non sia possibile avere, in un reparto di geriatria, dove la morte e' all'ordine del giorno, almeno una stanza, non dico due, ma una dove lasciare almeno un po' di dignità a chi sta per morire, e non provare psicologicamente gli altri ricoverati che già da soli pensano di morire?
Ed io ho un bel dire che non e' morta ma che l'hanno portata in terapia intensiva....
Queste le ultime riflessioni ...
Basta, ora un po' di cucina, quella fatta un po' di tempo fa, per potersi riallacciare alla vita, ad un pizzico di normalità ...
Ingredienti per 2 persone:
180 gr di pasta secca tipo caserecce
una bella manciata di prezzemolo (non l'ho pesato)
una manciata di pinoli tostati
2 spicchi di aglio
un cubetto di ghiaccio
350 gr di vongole lupino
peperoncino secco
un limone bio
mezzo bicchiere di vino bianco secco
olio extrv e sale
Preparate il pesto: frullate le foglie del prezzemolo lavate ed asciugate con uno spicchio di aglio, i pinoli tostati, il cubetto di ghiaccio, un pizzico di peperoncino a piacere e olio.
Fate aprire le vongole, dopo averle spurgate in acqua salata per almeno 2 ore, sfumando con il vino bianco ed aggiungendo peperoncino a piacere.
Prelevate 5 cucchiai del sugo delle vongole, filtrateli per eliminare eventuali residui (se le vongole sono spurgate bene non ce ne sarà bisogno), ed aggiungeteli al pesto di prezzemolo, mescolando bene.
Cuocete la pasta in abbondante acqua salata quindi scolatela, conditela con il pesto, aggiungete le vongole ed una grattugiata di buccia di limone.
Gustatele con un pò di atmosfera...
Ciao.



mercoledì 19 settembre 2012

I vostri commenti...

...mi commuovono.....non ho parole per dirvi grazie...vorrei abbracciarvi tutte....
Sento il vostro calore sulle mie spalle....
Siete eccezionali....
Grazie....

Aggiornamento

Siamo in ospedale : oltre alla frattura vertebrale c'è uno scompenso cardiaco, non eccessivo, ed una sub occlusione intestinale; le hanno messo il catetere vescicale, ossigeno al naso.
Ma secondo me il problema piu' grave e' l'umore: si e' lasciata prendere dal panico, delira su pensieri di morte e tutto questo rende difficile la respirazione, molto difficile.
Grazie a tutte voi per i vostri pensieri e per le parole di conforto che mi lasciate, baci a tutte.

Millefoglie di melanzana alla besciamella di pesto

Buona settimana...già iniziata...Innanzitutto grazie a tutte voi che mi avete lasciato tante buone parole piene di sostegno...
Sembra strano, ma  anche un piccolo pensiero riempie il cuore...soprattutto quando lo hai a pezzi.
Qua la situazione è immutata...per non dire peggiorata...
Ma bisogna farsi forza ed io ci provo ad andare avanti...
Questa è l'ultima ricetta con le melanzane, è sicuramente più ricca delle altre...io l'ho assaggiata, gli altri l'hanno mangiata...
Per renderla comunque più leggera non ho fritto le melanzane ma le ho, come sempre, grigliate sulla piastra.
Anche qui ho utilizzato le melanzane violette tonde, che, secondo me, sono molto meno amare delle viola lunghe e non hanno bisogno di essere messe a spurgare con il sale.
Ingredienti per una teglietta (max 3 persone):
una melanzana violetta molto grande
300 ml di besciamella
basilico q.b.
pinoli q.b.
2 cucchiai di ricotta dura grattugiata
olio extrv
sale grosso

Per la besciamella non vi indico dosi: ognuno credo abbia la propria ricetta preferita con le proprie dosi (io uso pochissimo burro e farina); alla besciamella calda aggiungete un pesto leggero ottenuto frullando le foglie del basilico, i pinoli, un pizzico di sale grosso, un cucchiaio di ricotta grattugiata e l'olio (come vedete non c'è aglio nè parmigiano e pecorino) e mescolate bene.
Tagliate la melanzana a fette spesse e grigliatele sulla piastra calda su cui avrete sparso un pò di sale grosso.
Mettete sulla teglia uno strato di besciamella, poi iniziate con le melanzane alternandole con la besciamella sino ad esaurire gli ingredienti e per ultimo date una spolverata di ricotta grattugiata.
Infornate a 200° per 10 minuti o comunque per il tempo necessario per dare la doratura superficiale.
Avevo tenuto da parte un pò di pesto che ho messo sopra il piatto pronto.
A casa sono piaciute molto.
Ciao.

domenica 16 settembre 2012

L'albanella di pesce

Questo post non doveva uscire...
Sono qua in casa e, per passare un pò di tempo per non impazzire, stavo preparando le foto degli ultimi piatti fatti (perchè adesso foto non se ne fanno certo) e questo post non so come ma è finito pubblicato solo con le foto e senza testo.
Quindi corro ai ripari e lo completo.
L'albanella è il vaso in vetro da conserva che viene utilizzato, in una preparazione tipica del sud Italia, per cuocere molluschi e crostacei.
Avevo visto la ricetta in vari post (è anche un famoso antipasto dello chef Uliassi), questa è la mia :
ingredienti per 2 persone:
4 mazzancolle
4 scampi
4 canestrelli (sono delle piccole capesante)
2 seppie piccole
12 vongole lupino
4 pomodorini
un pezzo piccolo di cipolla di tropea 8oppure un cipollotto)
prezzemolo
erba cipollina
uno spicchio di aglio
olio extrv
sale
fette di pane casereccio
Tritate l'erba cipollina, il prezzemolo e l'aglio; tagliate la cipolla a fettine molto sottili.
Tagliate i pomodorini in quarti (potete anche lasciarli interi, se preferite).
Tagliate le seppie a fettine sottili, togliete il carapece agli scampi ed alle mazzancolle, eliminate il filo intestinale.
Fate spurgare le vongole per 2 ore in acqua salata.
Suddividete tutti gli ingredienti in due barattoli, aggiungete olio, sale e fate cuocere a bagnomaria bollente per circa 20/25 minuti (secondo me è meglio cuocere poco, il tempo di fare aprire le vongole).
Tostate le fette di pane in forno.
Portate in tavola i barattollini chiusi accompagnati dalle fette di pane da pucciare nel sughetto.
Sono uno spettacolo.
E quindi vi auguro una buona domenica...


mercoledì 12 settembre 2012

L'uomo e l'aridità d'animo.

Il titolo non mi veniva, forse non è azzeccato, forse è fin troppo benevolo.
La vita non e' tenera, mai.
Ma gli uomini lo sono ancora di meno, e soprattutto non lo sono proprio quelli che , per scelta professionale personale, dovrebbero dedicarsi al bene degli altri.
Due venerdì fa: mia mamma ha una tosse notturna insistente. La porto dal medico (una donna di circa 60 anni, di nota "buona famiglia"); le sente i polmoni e le prescrive del cortisone; nell'uscire dall'ambulatorio la saluta dicendo "su che altri 2 anni li potrebbe anche vivere".
Io (mia madre soffre di una pesante forma di depressione, oltre a tutte le altre malattie fisiche) cerco di rimediare la frase dicendo che dopo i 2 anni si fa la revisione di nuovo, ma il male e' fatto.
Iniziano giorni bui, inizia un forte mal di schiena, poi dolori alla pancia, poi si fissa che non riesce piu ad evacuare, sino a che giovedì scorso prego la dottoressa di andarla a visitare a casa e di vedere schiena e pancia.
Torno a casa e mi fermo prima in ambulatorio : ok tutto a posto, antibiotici e cortisonici, avrà una non precisata infiammazione. A casa sia mia madre che la badante mi dicono che non le ha toccato nè il punto dove le doleva la schiena, nè la pancia.
La situazione peggiora: domenica mattina alle 7.30 chiamo la guardia medica perché mia madre dice di stare male, neppure il Pursennid a dosi piene è riuscito nell'intento...io , non medico, temo un blocco intestinale.
La guardia medica si rifiuta di venire, mi dice di farle un clistere e se mai mi mandano un infermiere.
Dopo averne riparlato in casa, richiamo e chiedo un infermiere : chi mi risponde mi dice che loro non ne hanno, quello che mi ha parlato prima si e' sbagliato; comunque non vengono.
Trovo su internet un servizio di infermieri a pagamento e, nella giornata di domenica, le facciamo ben due clisteri; l'evacuazione e' sotto forma di acqua (e io faccio fatica a capire se si e' liberata o no).
Lunedì peggiora ancora (nel frattempo io sono a casa con la gastroenterite) : alle 15 chiamo il 118, mi dicono che vengono in mezz'ora ma che occorre la firma del medico di base che, quindi, deve venire.
La chiamo: si rifiuta di venire perché sta facendo visite a domicilio e, figurati, anche ad una persona più vecchia di mia madre; le riattacco il telefono.
Arriva il 118 e spiego che lei non viene: vista la situazione di prostrazione di mia madre, cercano e trovano una motivazione per caricarla in ambulanza e portarla all'ospedale (tutti e dico tutti, visto che oramai molti ne ho conosciuti, gli uomini e le donne del 118 sono persone eccezionali) .
Mentre in auto seguo l'ambulanza mi chiama la dottoressa dicendo che adesso e' libera e può venire...le dico che stiamo andando all'ospedale e di lei non abbiamo bisogno.
Risultato: fibrilazione atriale (mai saputa sino ad ora) e frattura spontanea di una vertebra; 24 ore in obi, poi dimessa (e son cavoli nostri).
Dulcis in fundo oggi ho tentato di cambiare medico ed ho ricevuto una porta chiusa in faccia.
Non nego che sono uscita piangendo.
Lascio a voi ogni commento, io non ne ho più neppure la forza.
E una ricetta la lascio comunque, visto che era già pronta...i tempi del blog ad oggi non li conosco più, dipende come proseguiranno le cose (domani mattina visita geriatrica, logicamente a pagamento perchè in ospedale mica me l'hanno concessa, poi pomeriggio ritorno al lavoro).
Ecco la tortina delle mie colazioni ante virus
Ingedienti:
300 gr farina 00
30 gr fecola patate
200 gr zucchero grezzo di canna
250 gr di latte di riso
50 gr di olio di semi di girasole
succo e scorza di un limone bio (oppure di un'arancia bio, provata anche così!)
1 bustina di lievito
una manciata di pinoli (se volete si possono omettere o magari sostituire con scaglie di mandorle)
zucchero a velo
Mescolate prima tutti gli ingredienti secchi, compresa la scorza del limone, poi si aggiungono tutti i liquidi e si amalgama bene con le fruste elettriche.
Si versa in una teglia di 22 cm, rivestita con carta forno inumidita e strizzata, si spargono sopra i pinoli e si fa cuocere in forno caldo a 180° per circa 30 minuti. 
Una volta raffreddata si cosparge di zucchero a velo.
E' buonissima ed ideale per la colazione (provate una fetta spalmata di buona marmellata...).
Buonanotte.


lunedì 10 settembre 2012

Insalata di riso basmati, rucola, calamari e polipo

Buona settimana...io sono stata colta da un virus intestinale che mi ha messo letteralmente ko.
In più ho nuovamente grossi problemi con mia madre...
Di questo post avevo già preparato ricetta e foto, quindi lo faccio uscire...non so se riuscitò a pubblicare altro per questa settimana...scusatemi se non riesco a passare a saturvi nei vostri blog.
Al momento sono talmente fusa che non ricordo se questa ricetta l'ho tratta dalla Cucina Italiana o da dove...io ho fatto le mie aggiunte e variazioni.
Ingredienti per 6 persone:
750 gr calamari (io li avevo piccoli, la ricetta diceva 3 calamari da 750 gr, quindi grandi!)
io ho aggiunto 400 gr di polipo lessato e tagliato a pezzi
1 pomodoro costoluto da 170 gr (io 2 rossi dell'orto)
150 gr riso basmati (lo adoro...)
1 zucchina novella da 120 gr
rucola q.b.
olio extrv
sale e pepe

Mettete il riso in una casseruola con 300 gr di acqua fredda e un pizzico di sale, portate a bollore, coprite con il coperchio, abbassate la fiamma e cuocete per 5 minuti quindi spegnete e fate riposare il riso coperto per 10 minuti (io ho fatto cuocere circa 7 minuti).
Pulite bene i calamari e lessateli in acqua per 10-12 minuti dal bollore (saggiate la morbidezza con la forchetta), quindi scolateli e tagliate i corpi ad anelli sottili, ed i ciuffi a pezzetti; conditeli con 4 cucchiai di olio, sale e pepe e tenete a parte.
Sgranate il riso in un vassoio , poi arrostitelo in  padella per 3-4 minuti con 3 cucchiai di olio, un pizzico di sale e saltandolo a fuoco vivo. Spegnete e fate raffreddare.
Tagliate il pomodoro a dadini e la zucchina a fiammifero (io l'ho praticamente grattugiata: ho fatto le fette sottilissime poi le ho taglizzate). Mescolate pomodoro e zucchina al riso condendo il tutto con un filo di olio.
Preparate il piatto da portata mettendo alla base la rucola, al centro il riso, e tutto attorno gli anelli di calamaro, mentre negli angoli  i pezzi di polipo.
Squisita! Anche io giorno dopo è buonissima.
Ecco il piatto dopo l'assalto e con una rimescolata (forse è persino meglio...)
Ciao.

giovedì 6 settembre 2012

Ravioli di melanzane in zuppetta di pomodoro

"La gastronomia ci sostiene dalla culla alla tomba,
aumenta le delizie dell'amore e la confidenza dell'amicizia,
disarma l'odio,
agevola gli affari 
e ci offre, nel breve corso della vita,
la sola gioia che,
non essendo seguita da stanchezza,
ci riposa persino da tutte le altre!"
(Jean-Anthelme Brillat-Savarin)
Direi niente di più vero...le mani operose che impastano, mescolano, preparano la tavola per il convivio...non ci si stanca quando si cucina, quando si legge il piacere nel volto dei nostri cari che assaggiano il cibo preparato per loro.
Soddisfazioni senza prezzo; chi cucina sa cosa intendo.
Questo piatto ci avvolge con i suoi colori, con il suo profumo e delizia il palato: la ricetta è de La cucina italiana del mese di agosto a cui ho portato qualche leggera variazione in ingredienti e cotture.
Ingredienti per 4 persone:
500 gr pomodorini ciliegia (io pomodori piccoli dell'orto)
1 melanzana (io una melanzana violetta tonda ma meglio utilizzare quelle lunghe)
8 gamberi (io ne ho usati 8 per 2 persone, quindi per 4 ne consiglio un poco di più)
250 gr ricotta piemontese (io normale ricotta di mucca)
2 limoni bio
grana grattugiato (io ricotta stagionata)
basilico, menta (io non l'ho usata),prezzemolo, origano secco
farina
olio extrv
sale e pepe

Per prima cosa pulite i gamberi eliminando la testa, il carapece ed il filo intestinale, poi tagliateli a pezzetti di un centimetro e conditeli con il succo dei limoni (di cui avrete grattugiato la scorza e tenuta da parte), quindi salateli e metteteli a marinare in frigorifero per 4 ore circa (io li ho tenuti solo un'oretta).
Tagliate i pomodorini a pezzetti, conditeli con pepe e 3 cucchiai di olio e frullateli bene con il mixer, sino ad ottenere una zuppetta; mettetela in un contenitore in vetro,aggiungete alcune foglie di basilico e menta spezzettate con le mani, chiudete con il coperchio e fate riposare in frigorifero.
Pulite la melanzana ed affettatela per il lungo (io avevo quella tonda, ma sicuramente è meglio utilizzare quelle lunghe per via, poi, della chiusura dei ravioli) molto sottilmente: dovreste ottenere circa 20 fette (se utilizzate le dosi per 4 persone).
A questo punto la ricetta originale diceva di spolverizzare con sale una padella antiaderente, scaldarla e farvi appassire le fette di melanzana per 30 secondi per lato: io ho invece scaldato la piastra, spolverizzata di sale grosso e vi ho grigliato le fette da entrambi i lati (questo per poter poi evitare in gran parte la frittura prevista dopo...).
Preparate quindi il ripieno dei ravioli, mescolando la ricotta con un cucchiaio di grana (io la ricotta stagionata), una macinata di pepe, un pizzico di sale e un cucchiaio di olio scaldato con un pizzico di origano secco (per accorciare i tempi io non ho scaldato l'olio...).
Realizzate i ravioli mettendo sul lato corto di ogni fetta di melanzana abbondante composto di ricotta, arrotolatele e premete i bordi con delicatezza (a me si sono comunque un poco aperti in cottura), quindi spolverizzateli di farina.
Prendete i gamberi, scolateli un poco dalla marinatura e conditeli con 2 cucchiai di olio, una macinata di pepe e prezzemolo tritato: in questo modo li gusterete crudi, praticamente "cotti" nella marinatura (prevista di 4 ore); poichè io li ho marinati solo un'ora, li ho presi e cotti per pochi minuti in una padellina antiaderente, senza aggiungere olio, ma solo pepandoli ed aggiungendo il prezzemolo tritato; se utilizzate questo metodo (sono buonissimi, con tanto sapore di limone) manteneteli in caldo.
A questo punto, dice la ricetta, scaldate 4-5 cucchiai di olio in una padella con la scorza di limone tenuta da parte e rosolatevi i ravioli, a fuoco medio-alto, facendoli colorire da entrambi i lati e cuocerli così per 2 volte, cambiando l'olio. Poichè volevo evitare una eccessiva frittura, ho spennellato con un filo di olio una padella e vi ho rosolato i ravioli per pochissimo tempo: direi che dalle foto si vede il risultato.
Togliete dal frigorifero, almeno 30 minuti prima di servire il piatto, la zuppetta, regolatela di sale e componete il piatto: sul fondo un poco di zuppetta, a cui aggiungerete i ravioli ed i gamberi e qualche foglia di basilico per un tocco di colore in più.
E' un piatto eccezionale, un pò lungo da realizzare, ma otterrete un risultato ottimo, provatelo!


lunedì 3 settembre 2012

Coppa romantiq-'n-place e ciambella ricotta e pesche senza uova

Buon lunedì!
Se parto con il punto esclamativo significa che il fine settimana è stato piacevole e rilassante e sono pronta anche ad affrontare una settimana lavorativa (e questa settimana tutto riparte...).
Per prima cosa un grazie:  grazie a Cinzia e Valentina per la coppa romantique-'n-place che mi hanno assegnato, per il mese di agosto di Colors & food,  per il mio post Ritorno, ambientato alla Casina Pontormo di Bertinoro.
Credo che questo contest mensile sia uno dei più belli della rete: le ricette con un colore a tema per ogni mese sono tantissime e veramente degne di essere ricordate per la loro bellezza e sicuramente bontà (peccato non poterle assaggiare!).
Settembre sarà in viola: ci si pensa e vediamo cosa ne viene fuori...
Intanto iniziamo la settimana con un'altra ciambellina alle pesche (che ancora danno colore all'alberello del suocero: ne a prodotte a quintali...facevano compagnia alle melanzane...): è semplice e soprattutto senza uova.
Ingredienti:
250 gr ricotta di mucca
80 gr latte di riso
200 gr zucchero di canna
200 gr farina 00
50 gr fecola
2 pesche sode
1 bustina di lievito
zucchero a velo per guarnizione

Sbucciate le pesche e tagliatele a pezzetti: devono essere belle sode, per impedire che, durante la cottura, bagnino troppo l'impasto.
Mescolate bene la ricotta e lo zucchero, quindi aggiungete la farina, a cui avrete mescolato la fecola ed il lievito, alternandola al latte di riso.
Dopo avere mescolato bene il composto (io ho usato le fruste elettriche) unite anche le pesche, quindi versate in uno stampo per ciambella (il mio è da 24 cm) ben imburrato ed infarinato, e cuocete a 180° per circa 30 minuti (fate come sempre la prova stecchino).
Sfornare, lasciate raffreddare e cospargete con zucchero a velo.
E con questa dolcezza anche la settimana può avere inizio...
Baci a tutte/i....

sabato 1 settembre 2012

Libri: La vicina di Lisa Gardner

In questa vacanze ho ossigenato la mente leggendo, come mi ero prefissata...
La lettura è il mio svago assoluto: leggendo mi estraneo dal mio mondo ed entro nella storia, ne faccio parte, vivo i sentimenti dei protagonisti, insomma, praticamente sono in un'altra vita...
Vorrei quindi iniziare una rubrica di recensioni anche se so che, finite le vancanze, non avrò molto tempo per leggere, soprattutto perchè mi dedico ad un libro quando finalmente vado a letto e finisco per addormentarmici sopra...
Beh, io ci provo...ed inizio con "La vicina" di Lisa Gardner, edizioni Marcos y Marcos
Il libro narra la storia di Sandra e Jason Jones, una famiglia dall'apparenza tranquilla, ma che sin da subito rivela i suoi mille lati oscuri, da quando Sandra scompare senza lasciare traccia di sè ed il mondo si focalizza sui presunti responsabili: il marito, tipo enigmatico, glaciale, ma dotato di un amore smisurato ed assoluto per la figlia Ree di 4 anni; il vicino di casa , giovane e con precedenti per reati sessuali.
A ciò si aggiunge il passato torbido di Sandra, il padre abbandonato e che rientra in scena per ottenere l'affidamento della nipote, un ragazzino cybernetico innamorato della scomparsa ed un poliziotto, zio del ragazzino, che ha fatto girare la testa a Sandra...
Una narrazione che si intervalla ai racconti in prima persona di Sandra ed un detective che crede si tratti del solito caso di omicidio in famiglia...
L'ho letto tutto d'un fiato, è veloce, diretto, ti intriga e non ti consente di lasciarlo sino alla fine, non a caso è stato premiato come il miglior thriller del 2010 dal New York Times.
Non è del genere tutta azione e con i soliti detective che ritornano da un romanzo all'altro, sino a creare delle serie che possono facilmente finire in tv: non è il detective il protagonista, e l'aspetto psicologico dei soggetti, le loro vite, delineano il racconto creando sempre più suspence pagina dopo pagina.
Io ve lo consiglio.
Buon fine sttimana.